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Perù, forte sisma: oltre 345 morti

Ultimo Aggiornamento: 16/08/2007 15:50
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16/08/2007 15:50
 
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Un sisma di magnitudo 7.7 sulla scala Richter ha fatto tremare il Perù. Due forti scosse si sono succedute creando ingenti danni e vittime in particolare nella provincia di Chinca, a sud di Lima. Un bilancio ancora parziale parla di 345 morti e almeno 2500 feriti. A Ica è stato dichiarato lo stato di emergenza. E' invece rientrato l'allarme tsunami che era stato lanciato in un primo momento per tutta la costa del Pacifico.

Il piano di emergenza della Protezione civile è scattato ma per il momento, data la vastità della regione interessata dal sisma, non ci sono risultati apprezzabili. Inoltre, varie arterie di comunicazione sono bloccate da crolli e frane, e questo complica ulteriormente il lavoro delle squadre di soccorso.

Le scosse si sono succedute a pochi minuti una dall'altra, quando in Perù era pomeriggio. Un'altra scossa è arrivata alle 20 ora locale. Gli edifici di Lima hanno tremato per almeno 20 secondi provocando il panico fra la popolazione, corsa in strada. Ma a essere interessata è stata soprattutto la regione centro-meridionale di Ica, dove sarebbe localizzato l'epicentro del sisma.

Il bilancio delle vittime cresce drammaticamente di ora in ora.Particolarmente colpita è stata Ica, una località turistica a circa 350 chilometri a sud di Lima, totalmente immersa nel buio ancora parecche ore dopo la scossa più violenta. La gente, disorientata ed impaurita per il timore dei gruppi di sciacalli che sono entrati in azione, si è raccolta in zone aperte con le poche cose che ha potuto recuperare dalle case crollate. Nella stessa Ica, e nella vicina Canete, ha reso noto il ministro della Sanità Carlos Vallejos, ''gli ospedali sono ormai al collasso''. La chiesa del Senor de Luren è crollata mentre era in corso una liturgia religiosa.
(Afp)

In un discorso alla nazione a reti unificate, il presidente peruviano Alan Garcia ha fatto sapere di avere dichiarato "l'emergenza a Ica". Il capo dello Stato peruviano ha ripetuto più volte la parola "serenità" spiegando che le due scosse principali hanno liberato la maggior parte dell'energia che era trattenuta nelle placche tettoniche e che quindi "le repliche possibili avranno una intensità molto minore". Gracia ha infine chiesto alla popolazione che vive vicino al mare di allontanarsi con calma dalla costa, "anche se - ha sostenuto - uno tsumani sembra essere escluso". L'allarme tsunami era stato infatti inizialmente lanciato per Colombia, Perù, Cile ed Ecuador salvo poi rientrare nel giro di un paio di ore.

Il cordoglio di Benedetto XVI
Il Papa ha inviato ai vescovi delle diocesi del Perù, tramite il cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, un messaggio di cordoglio per le vittime del disastroso terremoto. ''Profondamente addolorato nell'apprendere la triste notizia del terremoto che ha causato tante vittime e ingenti danni materiali'', il Papa rivolge ''suffragi al Signore per il riposo eterno delle vittime'' e prega i vescovi ''di trasmettere il suo sincero cordoglio ai familiari dei defunti, cosi' come i sentimenti di paterna vicinanza spirituale ai numerosi feriti e a coloro che si sono visti privati della loro casa''. Allo stesso tempo, il Pontefice ''sollecita le istituzioni e le persone di buona volontà a prestare con carità e spirito di solidarietà cristiana il necessario aiuto ai danneggiati''. Il messaggio si conclude con l'invio della benedizione apostolica ''ai colpiti e a chi li soccorre'', come ''segno di affetto all'amato popolo peruviano''.

Soccorsi in difficoltà: strade distrutte
I crolli e le frane causati dal sisma hanno reso impraticabili molte vie di comunicazione, fra cui la strategica autostrada Panamericana, e stanno creando gravi problemi ai soccorritori, soprattutto per quanto riguarda l'invio di mezzi pesanti per rimuovere le macerie degli edifici e delle case crollate a Pisco, Ica, Canete e Chincha. Anche la ferrovia costiera, ha segnalato l'emittente radiofonica Rpp, è bloccata, per cui per il momento il trasferimento di viveri e generi di prima necessità verso la zona disastrata avviene per via aerea, con l'uso di elicotteri.

L'aeronautica militare ha reso noto che è stato aperto un ponte aereo fra la capitale e Pisco. Uno dei problemi più drammatici, e che se non sarà risolto potrebbe generare gravi conseguenze, è la scarsità d'acqua nelle zone più colpite dal terremoto. Il ministro dell'Agricoltura peruviano Ismael Benavides Ferreyro ha confermato l'emergenza in questo delicato settore, spiegando che "molte persone della zona di Ica e Pisco si approvvigionano di acqua attraverso pozzi artesiani azionati con energia elettrica. E per il momento, l'erogazione non e' ancora ripresa".

Messaggio di cordoglio di D'Alema
Il ministro degli Esteri italiano ha inviato al suo omologo peruviano Josè, Antonio Garcia Belaunde, un messaggio di cordoglio per il sisma che ha colpito il suo Paese. "Ho appreso con grande dolore e sgomento la notizia del forte sisma che ha colpito il Perù causando danni ingentissimi, purtroppo anche in termini di vite umane" ha scritto il capo della Farnesina, "in questo triste momento per il popolo peruviano, tengo ad esprimerLe i sentimenti, miei personali e del Governo italiano, di profondo cordoglio e di solidale partecipazione al lutto delle famiglie delle vittime, colpite dalla perdita dei loro cari".

Francia e Spagna offrono aiuti
Nicolas Sarkozy ha proposto al presidente peruviano Alan Garcia l'aiuto umanitario della Francia dopo il violento sisma che ha colpito il Perù. Analoga offerta è giunta anche dal governo spagnolo. In un comunicato l'esecutivo socialista esprime "sincere condoglianze e solidarietà al governo peruviano e alle famiglie delle vittime". Madrid fornirà aiuti finanziari ed umanitari al Perù non appena il governo di Lima renderà note le sue necessità.

Fuggiti centinaia di carcerati
Circa 660 detenuti sono fuggiti da un carcere della regione di Ica, (Perù centro-meridionale) a seguito del terremoto che ha causato il crollo delle pareti del centro di detenzione. La fuga è avvenuta dal carcere di Tambo de Mora di Chincha, località a oltre 200 chilometri da Lima. Fonti giornalistiche hanno sottolineato che è impossibile organizzare ricerche per catturare i fuggiaschi, visto che gli agenti di polizia locali sono impegnati nel soccorso alle popolazioni disastrate

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