Il kebab e' un piatto tipico a base di carne arrostita di molti Paesi del Nord Africa e del Medio Oriente, che attualmente ha trovato una massiccia affermazione anche nell’Europa Occidentale attraverso l’immigrazione araba e turca.
Il nome deriva dal caratteristico metodo di cottura, che avviene attraverso un gigantesco spiedo verticale (“Döner kebap”, kebap che gira). Piu' precisamente, la carne (che puo' essere di montone, agnello, manzo, vitello, pollo, tacchino, maiale o una combinazione di tutte queste) viene prima tagliata a fettine, sagomata, e marinata o condita con una mistura di erbe e spezie che variano a seconda del paese; poi viene infilata nello spiedo verticale fino a formare un grosso cilindro, sulla cui sommita' vengono infine infilzate parti grasse che, sciogliendosi con il calore, scivolano sulla carne, conferendogli un gusto particolarmente saporito ed evitandogli un’asciugatura ed un indurimento eccessivo. Lo spiedo viene messo a ruotare vicino ad una fonte di calore: anticamente, era fornita dalla brace sistemata in apposite griglie situate verticalmente intorno allo spiedo stesso, ma attualmente e' procurata da appositi macchinari che utilizzano una fiamma alimentata a gas o resistenze elettriche. Man mano che la parte esterna del cilindro si cuoce, manualmente con un coltello la carne viene tagliata, permettendo cosi' una cottura lentissima e progressiva verso l’interno del cilindro stesso via via che viene affettata.
La carne viene servita in un panino (tradizionalmente il pane arabo, ma in alcuni casi si adotta anche la piadina o ad esempio, in Francia, la classica “baguette”) e accompagnata da verdure varie (dal classico e semplice accostamento di insalata e pomodori, a quello sfizioso con cipolle o melanzane e peperoni grigliati) e gustosissime salse (come ad esempio la piccante ”harissa”, a base di peperoncino rosso fresco, aglio e olio d’oliva e quella a base di yogurt, prezzemolo e sesamo).
Io non l'ho mai assaggiato