00 26/10/2008 11:03
Sondrio, nessuna notizia da mercoledì
Ancora senza esito le ricerche in Valchiavenna (Sondrio) di Sara Montemurro, la maestra di 31 anni scomparsa nel primo pomeriggio di mercoledì scorso. La donna, insegnante di sostegno e impiegata part time in uno studio dentistico, si era allontanata dalla propria casa dopo il pranzo dicendo ai familiari di voler andare a scattare qualche foto nei boschi. Da allora nessuna traccia. Il suo cellulare risulta sempre spento.

Una donna l'aveva incrociata mentre si incamminava lungo il sentiero. "L'ho incrociata mentre imboccava la strada per Dalò: mi ha colpito per la sua bellezza" (Sara è infatti alta e bionda) ha raccontato ai carabinieri la testimone, l'ultima a vederla prima che scattasse l'allarme lanciato dai genitori preoccupati perché non era rincasata per l'ora di cena.

Sara, dopo aver parcheggiato la sua auto, ritrovata poi dai soccorritori, con dentro un paio di scarpe da ginnastica e la custodia della macchina fotografica, si è infatti incamminata nei boschi fra Pianazzola e Dalò, per un'escursione da quota 800 metri a 1.500. Un percorso decisamente alla sua portata, in quanto allenata.

A cercarla c'era una task force di circa 80 persone fra volontari del Soccorso alpino, militari del Sagf di Madesimo, Sondrio e Bormio, vigili del fuoco delle squadre specializzate del Saf, con il supporto di due elicotteri. Hanno perlustrato per ore la montagna senza esito. La ragazza potrebbe essere scivolata in un dirupo in una zona che in alcuni tratti è particolarmente impervia.

In questo caso potrebbe non essere facile trovarla per gli uomini impegnati nelle ricerche. I familiari e il fidanzato Mirko, come le colleghe di lavoro che la descrivono come "una ragazza solare, dolcissima, piena di iniziative e di proposte, benvoluta dalle famiglie e adorata dalle sue alunne", sperano ancora in un epilogo positivo.

Secondo loro, non avrebbe avuto alcun motivo per allontanarsi volontariamente e sparire così nel nulla. "Al termine di un vertice a Chiavenna fra i soccorritori - spiega Matteo, il fratello della maestra - si è deciso di perlustrare all'alba un'altra area".

"Non vogliamo arrenderci - conferma Giuseppe Cerfoglia, responsabile del Soccorso alpino di Chiavenna -. Faremo altre ricerche pi+ approfondite, sempre con unità cinofile".