Vino, pg Taranto: "Nessun veleno"

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giuggyna
00venerdì 4 aprile 2008 22:41
L'Italia rassicura la Commissione Ue
Il procuratore della Repubblica di Taranto, Aldo Petrucci, smorza l'allarmismo dopo l'avvio dell'inchiesta sui mosti adulterati che sarebbero stati venduti da aziende tarantine a vari produttori di vino. "Nessuna sostanza cancerogena è stato riscontrata fino a questo momento", ha detto. L'Ue ha chiesto informazioni sulla vicenda, e l'Italia ha già tranquillizzato la Commissione europea. Intanto, sono stati eseguiti alcuni sequestri.


E' il procuratore della Repubblica presso il tribunale di Taranto, Aldo Petrucci, a condurre insieme con il sostituto Luca Buccheri l'inchiesta sui mosti adulterati che sarebbero stati immessi sul mercato.

"Non capisco - aggiunge il procuratore, riferendosi alle notizie apparse oggi sull'Espresso, che parla di vino avvelenato - come si faccia a dare anticipazioni giornalistiche che sono destituite di fondamento e creano allarmismi". "Le nuove analisi - conclude Petrucci - ci consentiranno di verificare se al mosto fermentato sono stati aggiunti additivi da parte delle aziende acquirenti".

La risposta dell'Italia all'Ue
L'Italia ha inviato alla Commissione europea la risposta alla richiesta di informazioni sul vino adulterato, riferendo che si tratta "solo di un caso di frode, non c'è alcun rischio per la salute". "Le autorità italiane - ha spiegato Nina Papadoulaki, portavoce del neo commissario Ue alla Salute, Androula Vassiliou - hanno informato la Commissione che le indagini hanno confermato che questo è un caso di alterazione del vino: il problema riguarda solo l'addizione al mosto del vino di acqua e zucchero".
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