"Bufala,diossina solo in Italia"
Ue conferma: "Salvi prodotti da export"
"La quantità di diossina riscontrata nelle mozzarelle di bufale campana "non è eccessiva". Lo ha dichiarato la portavoce del commissario Ue per la Salute, dopo le informazioni ricevute dalle autorità italiane. In precedenza infatti era stato posto un ultimatum all'Italia, che avrebbe dovuto inviare a Bruxelles un dossier entro le 18. Dalla Ue giunge un'ulteriore precisazione: "Le mozzarelle con diossina più del consentito non sono per l'export".
La minaccia dell'Ue
Le misure che l'Unione europea potrebbe adottare nel caso di informazioni insufficienti o insoddisfacenti sulla mozzarella da parte del governo italiano arrivano fino al "bando completo": lo ha detto, durante il briefing quotidiano, la portavoce del commissario Ue alla Sanità, Nina Papadoulaki. Ma i dati inviati dall'Italia sembra abbiano soddisfatto i vertici di Bruxelles. Dalle informazioni complementari inviate alla Commissione Ue sulla contaminazione della mozzarella risultano "valori alti ma non eccessivi in diossine e Pcb", ha confermato Papadoulaki. La portavoce ha precisato che i limiti massimi consentiti dalla legislazione europea sono di tre picogrammi di diossina e sei picogrammi di diossina più Pcb (policlorobifenili).
La mozzarella presa in esame per l'ipotesi di contaminazione da diossina è poi risultata essere solo quella proveniente dalla Regione Campania e non quella prodotta nel resto d'Italia. Ad essere interessati sono quattro magazzini di 23 imprese lattiero-casearie.
Ministero Salute:"Ultimatum ridicolo"
"Siamo molto sorpresi. L'ultimatum dell'Unione europea, che ci chiede chissà quali nuove precisazioni entro le 18 di oggi, è un po' ridicolo". E' duro il commento del Sottosegretario alla salute Gianpaolo Patta, interpellato dall'Agi, sulla richiesta della Commissione europea all'Italia di ulteriori chiarimenti sulla contaminazione di diossina Nella mozzarella di bufala campana. "Ci chiedono dati più precisi - attacca Patta - ma sanno benissimo che l'indagine è in corso, che cosa vogliono? Sanno quanto tempo ci vuole a fare le analisi... intanto Abbiamo mandato loro tempestivamente il numero degli allevamenti analizzati e di quelli a rischio, e abbiamo bloccato il latte dalle aziende risultate positive ai controlli. E Avevamo avvisato l'Ue - ricorda il sottosegretario - il 3 marzo, ben prima che scoppiasse il caso mediatico".
Intanto il direttore generale del ministero della Salute ha confermato di avere "comunicato la lista dei caseifici risultati positivi ai controlli sulla diossina all'Unione Europea". "Non è stata trasmessa - ha aggiunto Silvio Borrello - la lista degli 83 allevamenti sui quali sono in corso accertamenti, e che sono stati bloccati cautelativamente perche' non e' stata richiesta". Il direttore generale Borrello ha spiegato che "in base alla nostra esperienza potremo dire che 40-45 allevamenti verranno liberalizzati". I controlli in corso riguardano prelievi su latte e foraggi.
Cnr: "Diossine sempre presenti in alimenti"
"Le diossine, anche se con distribuzione diversa tra i vari congeneri, sono state sempre presenti nella catena alimentare a livello di tracce e devono essere considerate alla stregua degli oligoelementi, che svolgono importantissime funzioni biologiche a livello di tracce, mentre possono essere estremamente tossici in dosi massive". Lo afferma Antonio Malorni, direttore dell'istituto di scienze dell'alimentazione del Cnr, sottolineando che la mozzarella di bufala campana è un prodotto sicuro.
"Credo che - spiega Malorni - per un ricercatore sia un dovere contrastare l'allarmismo e il terrorismo scientifico. Come esperto del Cnr ho monitorato per più di due anni, dal 2003 al 2005, i prodotti del 'Consorzio per la tutela del formaggio mozzarella di bufala campana' e posso affermare che l'87% dei campioni controllati erano da considerarsi incontaminati. Infatti, per convenzione, tali sono da considerarsi tutti gli alimenti che contengono meno di 1 picogrammo di tossicita' equivalente per grammo di grasso (1 pgTEQ/g), dal momento che alimenti con livelli di diossine zero non esistono e probabilmente non sono mai esistiti. Del 13% rimanente, l'11% aveva un tenore di diossine compreso nell'intervallo 1-2 pgTEQ/g di grasso e solo il 2% superava il valore di 2 pgTEQ/g di grasso, rimanendo comunque sotto il livello di legge che e' fissato per motivi di precauzione a 3 pgTEQ/g di grasso".