Roma,scuola intitolata a giapponese

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giuggyna
00martedì 19 maggio 2009 15:51
Cambio nome, i genitori sono infuriati
La scuola elementare romana Carlo Pisacane si appresta a cambiare nome: sarà intitolata al pedagogo giapponese Makiguchi Tsunesaburo. Una svolta multietnica anche nell'intestazione oltre che per il massiccio numero di iscritti stranieri, visto che il 90% degli alunni non è italiano. I genitori però si sono scagliati contro la decisione appoggiati da alcuni esponenti politici: "Non si deve perdere la nostra identità culturale".

A frenare le contestazioni è il direttore dell'Ufficio scolastico del Lazio Maria Maddalena Novelli: "Finora non è ancora arrivata alcuna richiesta di cambio di nome alla scuola Pisacane". "E' solo l'ultimo passo di un disegno che ha portato in otto anni a creare una scuola di soli stranieri e isolare i bambini italiani - ha detto Flora Arcangeli del Comitato mamme per l'integrazione, che già in passato avevano minacciato di "abbandonare l'istituto in assenza di un progetto di vera integrazione".

Alcune mamme hanno puntato il dito sulle scelte della dirigente scolastica Nunzia Marciano che, come riferito dal comitato, nell'ultimo consiglio di istituto dello scorso 27 aprile ha presentato nell'ordine del giorno la proposta di cambiare nome alla scuola. Una scelta che accantonerebbe, per la scuola, il nome dell'eroe risorgimentale Carlo Pisacane. ''Il provvedimento, da quanto ci risulta, è stato approvato all'unanimità dal consiglio di istituto", ha detto la Arcangeli, che insieme a una delegazione di mamme aveva chiesto di "visionare gli atti dell'ultimo consiglio di istituto", dove si leggerebbe la nuova intitolazione al pedagogo giapponese Makiguchi Tsunesaburo.

A mobilitarsi per lasciare il nome a Pisacane sono stati anche alcuni politici, indignati per la nuova scelta, come il deputato del Pdl Fabio Rampelli, il quale ha rivolto al prefetto
di Roma e al direttore dell'ufficio scolastico regionale del Lazio un appello a non avallare questa scelta. Rampelli ha anche scritto una lettera al ministro dell'Istruzione Gelmini affinché "svolga una indagine sul numero e i cambi dei nomi degli istituti in tutta Italia".

A sostenere la direzione della scuola Pisacane è stato invece il capogruppo della Sinistra al Consiglio regionale del Lazio Enrico Fontana, "visto il ruolo difficilissimo che ha in un quartiere dove si sperimentano concretamente le difficoltà di costruire una società multietnica. Quel cambio di nome non è un atto anti italiano". Per la Lega Nord, invece, si è voluto "dare uno schiaffo alla cultura italiana, in modo particolare alla grande tradizione pedagogica del nostro Paese", come ha detto la componente della commissione Cultura del Senato Irene Aderenti.

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