Mike, il ragazzo che vuole girare il mondo

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Melinda84
00lunedì 17 novembre 2008 13:14
Ha soltanto 16 anni ed è l'uomo del momento in Gran Bretagna, un paese che per via delle sue condizioni geografiche guarda con estremo rispetto al mare e a chi sul mare ha deciso di vivere, lavorare e realizzare grandi imprese.

Si chiama Michael Perham, è figlio di un imprenditore navale che gli ha passato con i geni la passione per la vela e per la navigazione in solitario, ma anche una la solidità economica che consentirà a Mike un'impresa che non ha precedenti per ragazzi della sua età: la circumnavigazione del globo.

Ieri la partenza, da Portsmouth, con una barca di 15 metri che ha tutte le caratteristiche tecniche e di sicurezza per riuscire nell'impresa. Ma la domanda che tutto il mondo si fa è se la barca ce la può fare, ce la farà Mike? "Io sono convinto di sì - dice con un bel sorriso il ragazzo tenendo per mano la fidanzatina di 15 anni - perché non è la mia prima esperienza in questo senso e perché la barca è fantastica (si chiama Totallymoney.com n.d.r.). La cosa difficile sarà riuscire a mantenermi calmo e sereno la prima settimana, che è sempre la più difficile. Poi credo che tutto verrà da sé".

Michael Perham ha già una discreta lista di record alle spalle: ha iniziato a fare vela giovanissimo, a sei anni la sua prima corsa a dieci la sua prima impresa, a 14 la traversata dell'Atlantico, sempre in solitaria. A bordo pochi comfort, ma necessari: pc per essere connessi alla rete e aggiornare il diario di bordo on line, telefono satellitare con il quale si collegherà a orari fissi con mamma, papà e girlfriend concedendo qualche intervista e una playstation per distrarsi nei momenti di solitudine. Avrà modo di superare diversi livelli in tutto il tempo che dovrà trascorrere in mare.

Altro elemento di rischio: quando attraversò l'Atlantico il papà lo seguiva con la sua imbarcazione, pronto a intervenire. Stavolta sarà davvero solo e il suo cordone ombelicale tra una sosta e l'altra sarà solo il satellite: "Non volevo alcun paracadute - dice Mike - so di potercela fare da solo. Ormai sono grande, anche se l'impresa è grandissima".

Salutando papà Peter e mamma Heather è scappata una lacrima, ma non a lui, bensì ai suoi genitori: lui freddamente è salito a bordo, ha salutato i fotografi con la manina e ha diretto la prua fuori dal porto persino con qualche minuto di anticipo.

"Un esempio per migliaia di genitori inglesi" dicono gli educatori e i sociologi. "Una follia" dicono milioni di mamme apprensive in ogni parte del mondo. Ma tutti fanno il tifo per lui: sarà di ritorno a marzo, venti e correnti permettendo, proprio in occasione del suo 17esimo compleanno.

Peter Perham è indubbiamente orgoglioso di suo figlio: "Prende da sé le sue decisioni, e anche questa sfida l'ha scelta lui in qualche caso andando a discutere direttamente con gli sponsor per coprire le spese. Io l'ho solo affiancato e ora lo aspetterò in ansia perché qualsiasi età abbia tuo figlio, qualunque genitore è in ansia per il proprio ragazzo. Ma io conosco Mike, e so che ce la farà: mi auguro che la sua esperienza sia di ispirazione per tanti altri ragazzi".

Prima tappa Capo di Buona Speranza, poi l'Oceano Indiano e il Pacifico fino a Capo Leeuwin, quindi Capo Horn e l'Atlantico: appuntamento a Portsmouth il 16 marzo a mezzogiorno. Il viaggetto di Mike è costato 250mila euro, tutti coperti dagli sponsor. E quando rientrerà il ragazzino sarà un uomo da record e da copertina. Probabilmente il navigatore a vela più famoso del mondo.
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