Mestre, due morti in stiva nave

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giuggyna
00venerdì 18 gennaio 2008 15:41
Sciopero in tutti porti italiani

Un altro grave incidente sul lavoro. A Porto Marghera, Mestre, due operai sono stati trovati morti nella stiva di una nave. Secondo una prima ricostruzione, i due sono morti per asfissia a causa dell'alta concentrazione di anidride carbonica nell'ambiente in cui stavano lavorando. In seguito all'incidente mortale i sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e UIltrasporti hanno indetto "uno sciopero immediato in tutti i porti italiani".

L'incidente si è verificato nel corso della notte, verso le 2.30. Le vittime sono due lavoratori di ditte che operano per conto del Cia, il Consorzio intermodale adriatico. I due operai deceduti sono Paolo Ferrara, 47 anni, e Denis Zanon, di 39, e lavoravano rispettivamente per la Ico Logistica e per la Nuova compagnia Lavoratori portuali, entrambi aziende attive all'interno del Cia. I due stavano ultimando le operazione di prelievo di un carico di soia dalla nave "World Trader".

E' stata calata nella stiva una ruspa cingolata collegata a una gru sulla banchina, dentro c'erano i due italiani. Uno degli operai addetti alla ruspa è sceso nella stiva ed è svenuto immediatamente. L'altro ha cercato di soccorrerlo, è sceso dalla gru a sua volta ed è svenuto subito. Immediato l'allarme, ma per i due operai non c'è stato niente da fare. I primi soccorsi sono stati prestati da un uomo dell'equipaggio, un rumeno che è sceso nella stiva con il respiratore ma che ora si trova ricoverato in ospedale per accertamenti.

Dopo l'incidente, si è accertato che nella stiva c'era solo una percentuale del 5% di ossigeno, quando la soglia minima richiesta è del 17%. Le indagini dovranno verificare se c'è stata una leggerezza da parte dei lavoratori o se gli strumenti per la misurazione dell'ossigeno non hanno funzionato. La nave panamense è stata posta sotto sequestro.

In mattinata alla diffusione della tragica notizia le banchine di porto Marghera sono state bloccate. Fin dalle prime ore della giornata i camion che dovevano caricare o scaricare merci sono stati costretti ad attendere fuori dall'area portuale.

Aperta inchiesta per omicidio colposo
La procura di Venezia ha aperto un'inchiesta con l'ipotesi di reato di omicidio colposo. Sembra che la bombola di ossigeno di emergenza usata per un primo intervento, non fosse carica. I carichi di cereali nelle navi sono particolarmente pericolosi per chi è addetto allo scarico. Il materiale, infatti, viene gassificato con sostanze che servono per evitare il moltiplicarsi di parassiti e deve essere dovutamente aereato prima di essere movimentato.

Normalmente, secondo quanto riferito dai lavoratori, servono circa 48 ore prima di dare una prima smossa al carico. La soia della "World Trader", a quanto sembra, era già stata aereata e i due operai, entrambi esperti del mestiere, si preparavano allo scarico come facevano di solito.

Proclamato il lutto cittadino
Lutto cittadino il giorno dei funerali dei due operai morti. Il momento di cordoglio è stato annunciato dal sindaco di Venezia Massimo Cacciari, giunto al Porto per incontrare i lavoratori che stanno picchettando le banchine. Per il lutto cittadino è previsto che le bandiere degli uffici pubblici siano a mezz'asta e che le attività produttive si fermino. Lo stesso Cacciari ha, inoltre, annullato la conferenza stampa di presentazione del Carnevale di Venezia che era in programma nella sede del Casinò
gughi potter
00venerdì 18 gennaio 2008 17:22
secondo me queste cose sono intollerabili!
ultimamente non si fa che sentire di operai morti, minatori e quant'altro...e il governo se ne sta con le mani in mano.
giuggyna
00venerdì 18 gennaio 2008 17:25
km sempre
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