Le vostre poesie preferite

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giuggyna
00martedì 25 marzo 2008 23:31
Avete qualke poesia preferita o ke vi ha kolpito partikolarmente??

Postatela/e qua [SM=x945979]
jelly.fruit
00mercoledì 26 marzo 2008 14:02
Shakespeare, William - Shall I Compare Thee To a Summer’s Day?


SHALL I compare thee to a summer’s day?
Thou art more lovely and more temperate:
Rough winds do shake the darling buds of May,
And summer’s lease hath all too short a date:
Sometime too hot the eye of heaven shines,
And often is his gold complexion dimm’d;
And every fair from fair sometime declines,
By chance, or nature’s changing course untrimm’d;
But thy eternal summer shall not fade,
Nor lose possession of that fair thou ow’st,
Nor shall death brag thou wander’st in his shade,
When in eternal lines to time thou grow’st;
So long as men can breathe, or eyes can see,
So long lives this, and this gives life to thee.


Poi mi piacciono molto le poesie di Ungaretti e quelle di Leopardi.
jelly.fruit
00mercoledì 26 marzo 2008 14:03
Giacomo Leopardi - Ultimo canto di Saffo

Placida notte, e verecondo raggio
Della cadente luna; e tu che spunti
Fra la tacita selva in su la rupe,
Nunzio del giorno; oh dilettose e care
Mentre ignote mi fur l'erinni e il fato,
Sembianze agli occhi miei; già non arride
Spettacol molle ai disperati affetti.

Noi l'insueto allor gaudio ravviva
Quando per l'etra liquido si volve
E per li campi trepidanti il flutto
Polveroso de' Noti, e quando il carro,
Grave carro di Giove a noi sul capo,
Tonando, il tenebroso aere divide.

Noi per le balze e le profonde valli
Natar giova tra' nembi, e noi la vasta
Fuga de' greggi sbigottiti, o d'alto
Fiume alla dubbia sponda
Il suono e la vittrice ira dell'onda.

Bello il tuo manto, o divo cielo, e bella
Sei tu, rorida terra. Ahi di cotesta
Infinita beltà parte nessuna
Alla misera Saffo i numi e l'empia
Sorte non fenno. A' tuoi superbi regni
Vile, o natura, e grave ospite addetta,
E dispregiata amante, alle vezzose
Tue forme il core e le pupille invano
Supplichevole intendo. A me non ride
L'aprico margo, e dall'eterea porta
Il mattutino albor; me non il canto
De' colorati augelli, e non de' faggi
Il murmure saluta: e dove all'ombra
Degl'inchinati salici dispiega
Candido rivo il puro seno, al mio
Lubrico piè le flessuose linfe
Disdegnando sottragge,
E preme in fuga l'odorate spiagge.

Qual fallo mai, qual sì nefando eccesso
Macchiommi anzi il natale, onde sì torvo
Il ciel mi fosse e di fortuna il volto?
In che peccai bambina, allor che ignara
Di misfatto è la vita, onde poi scemo
Di giovanezza, e disfiorato, al fuso
Dell'indomita Parca si volvesse
Il ferrigno mio stame? Incaute voci
Spande il tuo labbro: i destinati eventi
Move arcano consiglio. Arcano è tutto,
Fuor che il nostro dolor. Negletta prole
Nascemmo al pianto, e la ragione in grembo
De' celesti si posa. Oh cure, oh speme
De' più verd'anni! Alle sembianze il Padre,
Alle amene sembianze eterno regno
Diè nelle genti; e per virili imprese,
Per dotta lira o canto,
Virtù non luce in disadorno ammanto.

Morremo. Il velo indegno a terra sparto
Rifuggirà l'ignudo animo a Dite,
E il crudo fallo emenderà del cieco
Dispensator de' casi. E tu cui lungo
Amore indarno, e lunga fede, e vano
D'implacato desio furor mi strinse,
Vivi felice, se felice in terra
Visse nato mortal. Me non asperse
Del soave licor del doglio avaro
Giove, poi che perir gl'inganni e il sogno
Della mia fanciullezza. Ogni più lieto
Giorno di nostra età primo s'invola.

Sottentra il morbo, e la vecchiezza, e l'ombra
Della gelida morte. Ecco di tante
Sperate palme e dilettosi errori,
Il Tartaro m'avanza; e il prode ingegno
Han la tenaria Diva,
E l'atra notte, e la silente riva.
~=€MM@=~
00giovedì 27 marzo 2008 11:37
Charles Baudelaire
IL VAMPIRO
O tu, che come un coltello sei penetrata nel mio cuore gemente: o tu, che come un branco di demoni, venisti, folle e ornatissima,

a fare del mio spirito umiliato il tuo letto e il tuo regno - infame cui sono legato come il forzato alla catena,

come il giocatore testardo al gioco, come l'ubbriaco alla bottiglia, come i vermi alla carogna - maledetta, sii tu maledetta!

Ho chiesto alla veloce lama di farmi riconquistare la libertà, ho detto al perfido veleno di venire in soccorso della mia vigliaccheria.

Ahimè, che il veleno e la lama m'hanno disdegnato, e m'hanno detto: "Tu non sei degno di venir sottratto alla tua maledetta schiavitù,

imbecille! Se i nostri sforzi ti liberassero, i tuoi baci risusciterebbero il cadavere del tuo vampiro."


LA DISTRUZIONE
Incessantemente, vicino a me, s'agita il Demonio, e mi vagola dattorno come un'aria impalpabile; io l'inghiotto e sento che mi brucia i polmoni e li riempie d'un desiderio eterno e colpevole.

Conoscendo il mio grande amore per l'Arte prende, qualche volta, le sembianze della più seducente delle donne, e con speciosi pretesti da ipocrita avvezza le mie labbra ai filtri più infami.

Lontano dallo sguardo di Dio, mi porta, ansante, rotto dalla stanchezza, nelle profonde e deserte piane della Noia,

e getta sui miei occhi confusi vesti lordate, ferite aperte, tutto il sanguinoso apparato della Distruzione!


LA FONTANA DI SANGUE
Mi pare, a volte, che il mio sangue fiotti come una fontana dai ritmici singhiozzi. Lo sento colare con un lungo murmure, ma mi tasto invano in cerca d'una ferita.

Fluisce attraverso la città come per un campo recintato e trasforma i selciati in isolotti, cava la sete a ogni creatura, tinge la natura in rosso.

Spesso al vino capzioso ho chiesto di addormire per un giorno il terrore che m'assilla; ma il vino rende l'occhio più acuto e l'orecchio più fino.

Ho cercato nell'amore il sonno dell'oblio; ma l'amore, per me, non è che un materasso d'aghi fatto per procurare da bere a crudeli puttane.


RIMORSO POSTUMO
Quando tu dormirai, mia bella tenebrosa, al fondo d'un sepolcro in marmo nero e non avrai più per alcova e castello che una tomba stillante e una cava fossa;

quando la pietra, opprimendo il tuo petto impaurito e i tuoi fianchi che ammorbidisce una dolce pigrizia, impedirà al tuo cuore di battere e di volere, e ai tuoi piedi di correre l'avventura,

la tomba, confidente del mio sogno infinito (perché essa comprenderà sempre il poeta), durante quelle lunghe notti insonni,

ti dirà: "Che ti serve, cortigiana malriuscita, di non aver conosciuto quello che i morti piangono?". - E il verme roderà la tua pelle come un rimorso.
gughi potter
00giovedì 27 marzo 2008 14:29
Odi et amo
Quare id faciam, fortasse requiris
Nescio, sed fieri sentio
Et excrucior


La so a memoria (lo so è corta XD)
giuggyna
00giovedì 27 marzo 2008 15:21
Re: Charles Baudelaire
~=€MM@=~, 27/03/2008 11.37:

IL VAMPIRO
O tu, che come un coltello sei penetrata nel mio cuore gemente: o tu, che come un branco di demoni, venisti, folle e ornatissima,

a fare del mio spirito umiliato il tuo letto e il tuo regno - infame cui sono legato come il forzato alla catena,

come il giocatore testardo al gioco, come l'ubbriaco alla bottiglia, come i vermi alla carogna - maledetta, sii tu maledetta!

Ho chiesto alla veloce lama di farmi riconquistare la libertà, ho detto al perfido veleno di venire in soccorso della mia vigliaccheria.

Ahimè, che il veleno e la lama m'hanno disdegnato, e m'hanno detto: "Tu non sei degno di venir sottratto alla tua maledetta schiavitù,

imbecille! Se i nostri sforzi ti liberassero, i tuoi baci risusciterebbero il cadavere del tuo vampiro."


LA DISTRUZIONE
Incessantemente, vicino a me, s'agita il Demonio, e mi vagola dattorno come un'aria impalpabile; io l'inghiotto e sento che mi brucia i polmoni e li riempie d'un desiderio eterno e colpevole.

Conoscendo il mio grande amore per l'Arte prende, qualche volta, le sembianze della più seducente delle donne, e con speciosi pretesti da ipocrita avvezza le mie labbra ai filtri più infami.

Lontano dallo sguardo di Dio, mi porta, ansante, rotto dalla stanchezza, nelle profonde e deserte piane della Noia,

e getta sui miei occhi confusi vesti lordate, ferite aperte, tutto il sanguinoso apparato della Distruzione!


LA FONTANA DI SANGUE
Mi pare, a volte, che il mio sangue fiotti come una fontana dai ritmici singhiozzi. Lo sento colare con un lungo murmure, ma mi tasto invano in cerca d'una ferita.

Fluisce attraverso la città come per un campo recintato e trasforma i selciati in isolotti, cava la sete a ogni creatura, tinge la natura in rosso.

Spesso al vino capzioso ho chiesto di addormire per un giorno il terrore che m'assilla; ma il vino rende l'occhio più acuto e l'orecchio più fino.

Ho cercato nell'amore il sonno dell'oblio; ma l'amore, per me, non è che un materasso d'aghi fatto per procurare da bere a crudeli puttane.


RIMORSO POSTUMO
Quando tu dormirai, mia bella tenebrosa, al fondo d'un sepolcro in marmo nero e non avrai più per alcova e castello che una tomba stillante e una cava fossa;

quando la pietra, opprimendo il tuo petto impaurito e i tuoi fianchi che ammorbidisce una dolce pigrizia, impedirà al tuo cuore di battere e di volere, e ai tuoi piedi di correre l'avventura,

la tomba, confidente del mio sogno infinito (perché essa comprenderà sempre il poeta), durante quelle lunghe notti insonni,

ti dirà: "Che ti serve, cortigiana malriuscita, di non aver conosciuto quello che i morti piangono?". - E il verme roderà la tua pelle come un rimorso.




ammazza nn ne avevo mai lette d questo tipo [SM=x945984]
molto belle kmq
jelly.fruit
00giovedì 27 marzo 2008 22:04
Re:
gughi potter, 27/03/2008 14.29:

Odi et amo
Quare id faciam, fortasse requiris
Nescio, sed fieri sentio
Et excrucior


La so a memoria (lo so è corta XD)




pure io,che bella *_*
~=€MM@=~
00sabato 29 marzo 2008 18:29
Re: Re: Charles Baudelaire
giuggyna, 27/03/2008 15.21:




ammazza nn ne avevo mai lette d questo tipo [SM=x945984]
molto belle kmq




a me piacciono quasi solo cosi [SM=x945985]
rispecchiano bene il mio perenne umore [SM=x1355171]

mmm...a scuola di sicuro di baudelaie vi avran fatto analizzare solo quella dell'albatros -.-
di solito fan sempre quella e ignorano quelle fighe
giuggyna
00sabato 29 marzo 2008 19:18
Re: Re: Re: Charles Baudelaire
~=€MM@=~, 29/03/2008 18.29:




a me piacciono quasi solo cosi [SM=x945985]
rispecchiano bene il mio perenne umore [SM=x1355171]




waw ke umore [SM=x1355161]
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