Melinda84
00lunedì 6 ottobre 2008 11:35
(AGI) - Bishkek, 6 ott. - E' salito a oltre sessanta morti accertati in Kirghizistan il bilancio ancora provvisorio del terremoto che nella giornata di ieri ha investito l'intera Asia centrale, e che in serata ha devastato soprattutto la parte meridionale della Repubblica ex sovietica, e in particolare il distretto montuoso di Alaisky, al confine con e Uzbekistan, dove il sisma e' stato parimenti avvertito. Piu' di cento i feriti, con molti in gravi condizioni, la maggior parte dei quali si sono registrati tra i circa 960 abitanti del remoto villaggio di Nura, alla frontiera con la Cina, che e' andato "completamente" distrutto: "Al cento per cento", ha dichiarato il ministro kirghiso per la Protezione Civile, Kamchybek Tashiyev, che citava i resoconti delle squadre di soccorso; Tashiyev oggi stesso tentera' di raggiungere la remota localita' per un sopralluogo. Ammontano a non meno di 128 gli edifici rasi al suolo nella zona, i piu' proprio a Nura, dove la scossa principale ha raggiunto un'intensita' di quasi 8 gradi sulla scala aperta Richter. Altrove la potenza del terremoto e' risultata inferiore, come nella capitale Bishkek dove non ha superato magnitudo 4, ma la media e' stata comunque molto violenta: tra i 6,3 e i 6,9 gradi a seconda delle fonti; vi ha fatto seguito, un paio di ore dopo, un movimento di assestamento di magnitudo 5,1. L'epicentro e' stato localizzato 60 chilometri a sud-est della citta' di Sary-Tash, a una profondita' di 27 chilometri nel sottosuolo. Le operazioni di soccorso sono pesantemente ostacolate dalla natura impervia dei luoghi e dalla mancanza di comunicazioni efficienti. Il fenomeno tellurico e' stato avvertito anche nell'Afghanistan centro-settentrionale e nella provincia nord-occidentale cinese dello Xinjiang, con un'intensita' compresa tra 5,7 e 6,0 gradi Richter. .