Bologna, padre organizza vendetta
Aveva investito un bambino di 8 anni, senza fermarsi a prestare soccorso. Per questo motivo è scattata la vendetta del padre del piccolo. E' accaduto a Bologna, dove un romeno di 50 anni ha investito col suo furgone un bambino che giocava in strada. Il padre del piccolo, bosniaco clandestino di 33 anni, con altri tre complici ha sequestrato l'uomo e lo ha picchiato a sangue. Il bosniaco è finito in manette.
La vendetta era stata organizzata nei minimi dettagli. Una volta individuato il furgone "incriminato, il bosniaco ha finto un tamponamento: quando il proprietario del mezzo, il romeno colpevole di avergli investito il figlio, è sceso per la constatazione del sinistro, lo ha caricato a forza nella Saab e con i complici lo ha violentemente malmenato causandogli lesioni giudicate guaribili in 25 giorni.
Dopo averlo picchiato lo stesso bosniaco lo ha accompagnato al pronto soccorso dell'ospedale Sant'Orsola costringendolo a dire che era caduto pena pesante ritorsioni. Poco dopo in ospedale sono giunti gli agenti della squadra mobile, allertati dalla moglie dell'uomo, che hanno chiarito quanto era accaduto. Hanno così accertato che il 10 maggio scorso il romeno aveva investito il ragazzino ora ricoverato in prognosi riservata al Maggiore di Bologna. Dopo essere sceso dal mezzo per accertarsi cosa era accaduto era poi scappato senza prestare soccorso.
Ai poliziotti ha detto di essere fuggito per paura perché si stavano avvicinando alcuni bosniaci a suo dire con fare minaccioso, ma non risulta che si sia preoccupato di denunciare il sinistro alle forze dell'ordine. Per quell'episodio il padre, che è stato da poco rilasciato dal Cpt di Bari dopo la scadenza dei termini per il riconoscimento tra l'altro non avvenuto, ha pensato bene di vendicarsi.
Il romeno, che è stato denunciato per omissione di soccorso, ha riportato un trauma facciale, la frattura di una costola, contusioni addominali giudicati guaribili in 25 giorni. Il bosniaco invece è finito in manette per sequestro di persona e lesioni gravi e aggravate in concorso.