Il caso Eluana, stop alimentazione forzata

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giuggyna
00sabato 12 luglio 2008 17:11
Lo hanno deciso i giudici

La Corte d'appello civile di Milano ha autorizzato il padre di Eluana Englaro, in qualità di tutore, ad interrompere il trattamento di idratazione ed alimentazione forzato che da 16 anni tiene in vita la figlia. Eluana, a causa di un incidente stradale, è in stato vegetativo permanente dal 18 gennaio 1992. Il padre Beppino dal 1999 chiede la sospensione del trattamento. Ora, secondo fonti giudiziarie, potrà eseguire la sentenza anche subito.


Due argomentazioni dei giudici
La decisione è stata presa in base alle indicazioni fornite dalla Cassazione, che aveva rinviato la causa, il 16 ottobre 2007. Due le argomentazioni a sostegno della sentenza:


a) è già stata provata l'irreversibilità dello stato vegetativo permanente della giovane ed
b) è dimostrata la convinzione di Eluana, quando era pienamente cosciente, di preferire la morte all'essere tenuta in vita artificialmente senza più capacità percettive e avere contatti con il mondo esterno.

I firmatari del decreto in cui si autorizza la sospensione del nutrimento a Eluana sono il giudice della prima sezione civile della Corte d'appello di Milano Filippo Lamanna e i giudici del collegio Giuseppe Patrone e Paolo Negri Della Torre.

Provvedimento efficace immediatamente
Secondo quanto si apprende da fonti giudiziarie, il provvedimento può essere applicato subito dal padre. Spetterà pero' alla sensibilità del tutore e del curatore speciale, attendere il termine di legge - 60 giorni - per l'eventuale impugnazione in Cassazione. Al provvedimento teoricamente è ancora possibile opporre ricorso davanti alla Cassazione.

I giudici: "Decisione inevitabile"
Per il collegio giudicante che ha emesso il verdetto, la decisione è stata "inevitabile" dopo aver accertato "la straordinaria durata del suo stato vegetativo permanente, l'altrettanto straordinaria tensione del suo carattere verso la libertà e la sua visione della vita". Una concezione della vita - spiega il giudice Lamanna - inconciliabile con la perdita totale e irreversibile delle proprie facoltà psichiche e la sopravvivenza "solo biologica del suo corpo, in uno stato di assoluta soggezione passiva all'altrui volere".

La Corte d'appello ha anche escluso che la scelta del tutore, il padre di Eluana, "sia stata espressione di un suo personale giudizio sulla qualità della vita" della figlia anziché di quest'ultima, e sia che vi siano stati altri "fini o interessi se non quello di rispettare la volontà" della ragazza.

Il giudizio di sospendere l'alimentazione forzata ha inoltre coinciso con la valutazione del curatore speciale di Eluana Englaro, l'avvocato Franca Alessio, nominata proprio per "controllare la mancanza di interessi egoistici del tutore in potenziale conflitto con quelli di Eluana".

Il padre: "Ha vinto lo Stato di diritto"
Il papà di Eluana, Beppino Englaro, ha commentato così la decisione della Corte d'Appello: "Ha vinto lo Stato di diritto".
giuggyna
00sabato 12 luglio 2008 17:11
Il padre: "Seguire la sua volontà"

Beppino Englaro non attenderà un eventuale ricorso della procura generale ma, come autorizzato dai giudici della Corte d'appello civile di Milano, ha deciso di procedere all'interruzione dei trattamenti a cui è sottoposta la figlia Eluana, in stato vegetativo irreversibile da 16 anni. Il papà della ragazza, in accordo con la curatrice speciale, ha deciso di "disporre l'interruzione dei trattamenti di sostegno vitale artificiale in atto".

Il padre di Eluana, in qualità di tutore della ragazza, ritiene che l'interesse della figlia sia quello di interrompere l'alimentazione e l'idratazione artificiale che la tengono in vita.

Beppino Englaro, tramite il suo avvocato, invita "la stampa, la radio, la televisione ed ogni altro mezzo di informazione all'esigenza del rispetto della riservatezza dovuto". Il legale ha poi aggiunto che l'interruzione dei trattamenti terapeutici avverrà "in modo chiaro e controllabile dall'opinione pubblica in modo tale da sapere come verrà fatto". "Beppino Englaro ci tiene a far sapere - ha precisato - che, ora che finalmente i giudici gli hanno dato ragione, non ha cambiato idea e non ha alcuna esitazione; è una persona cosciente di quel che fa e di quel che pensa".

Secondo quanto riferisce sempre l'avvocato, non è ancora stata individuata la struttura nella quale verranno sospesi.

Il testo integrale del comunicato
"Preso atto del carattere esecutivo del pronunciamento della Corte di Appello di Milano, in adesione ai principi di diritto della Corte di Cassazione, in qualità di tutore il sig. Beppino Englaro rende noto di aver valutato, in accordo con la curatrice speciale avv. Franca Alessio, che l'interesse di Eluana Englaro comporti il disporre l'interruzione dei trattamenti di sostegno vitale artificiale in atto, quale è stata autorizzata e di cui sta valutando l'attuazione nel più rigoroso, pieno e trasparente rispetto di ogni direttiva e indicazione espressa in sede giurisdizionale. In questa delicata fase, il tutore richiama la stampa, la radio, la televisione ed ogni altro mezzo di informazione all'esigenza di rispetto della riservatezza dovuto per il mantenimento della dignità personale di Eluana Englaro, in relazione allo stato in cui ella si trova ed ai suoi personali convincimenti come giudizialmente accertati".
giuggyna
00sabato 12 luglio 2008 17:12
"Padre la lasci vivere"
Appello ex parroco Lecco
Don Roberto Busti, ex parroco a Lecco ed ora vescovo di Mantova, lancia - dalle colonne dell'edizione della "Gazzetta di Mantova" - un appello a Beppino Englaro, il padre di Eluana la ragazza da anni in stato vegetativo. "Rispetto il suo dolore - dice - ma adesso che ha ottenuto dallo Stato ciò che chiedeva, la possibilità cioé di avere in mano la vita di sua figlia, consegni questa vita a chi vuole amarla ancora lasciandola vivere così".


Busti ricorda che quando era parroco di San Nicola a Lecco spesso andava a trovare la ragazza nella clinica Monsignor Talamonti dove è ancora ricoverata. "Eluana - scrive il prelato - è seguita tuttora da una suora che ha ragione quando dice che quando si accarezza il volto di Eluana lei reagisce, e vive per conto suo, senza macchine". Da qui la proposta del vescovo, una "sfida", come la definisce lui: "Si provi a misurare con le nuove tecnologie mediche se Eluana ha o non ha la capacità di recepire o reagire di fronte a persone che interagiscono con lei. Perché se reagisce e lo si dimostra scientificamente, allora Eluana è una persona viva".

"Io non voglio giudicare Beppino - conclude il vescovo - rispetto il suo dolore ma gli dico anche di non caricarsi di un gesto che spaccherebbe ancora di piu' il suo cuore. Lasci Eluana dov'è, dove chi l'ha seguita e nutrita in questi anni continuerà a farlo ancora con amore".
giuggyna
00lunedì 14 luglio 2008 19:03
Eluana, "no comment su Il Foglio"
Il padre:"Solo rispetto per la persona"
Beppino Englaro non vuole commentare l'iniziativa de Il Foglio, che chiede di portare delle bottiglie di acqua sul sagrato di piazza Duomo a Milano contro la decisione di smettere alimentazione e idratazione della figlia Eluana in stato vegetativo dal 1992. "C'è da agire su una piazza, molti al mondo hanno sete e rischiano di morire. Nessuno per sentenza del giudice", spiega l'editoriale del quotidiano diretto da Giuliano Ferrara.

Quello di Eluana è ormai un caso politico, con l'appello de Il Foglio rivolto anche al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. "Nessuno può morire per un'evoluzione della cultura", dice il quotidiano diretto da Ferrara.

"Il caso di Eluana Englaro non è il prodotto di un'incertezza della politica, ma di una invasione di campo della magistratura": a sostenerlo, in una lettera inviata al Corriere della sera, è il sottosegretario al Welfare, Eugenia Roccella.

"Non so se la politica riuscirà a fare qualcosa, se esiste una soluzione per riportare un po' di ordine - conclude il sottosegretario - faremo di tutto però perchè il caso di
Eluana non scivoli nel silenzio, non sia una morte burocratica e inevitabile".

Sul caso di Eluana è intervenuto anche il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei: "La vita è qualcosa di assolutamente indisponibile all'azione umana. Più che a disposizione della società la vita interpella la società. E' un grande impegno che dobbiamo intensificare perchè chi è nel bisogno e nella malattia, soprattutto quella più grave, non sia mai lasciato da solo, fino all'ultimo momento della consumazione naturale".

Beppino Englaro, dopo i giorni caotici seguiti alla sentenza dei giudici, vive giornate più tranquille e non vuole replicare all'iniziativa de Il Foglio e alle parole dei politici: "Per noi la persona ha dei doveri verso se stessa, quelli di rispettarsi e farsi rispettare. E' tutto lì".
jelly.fruit
00martedì 15 luglio 2008 00:55
io sono per l'eutanasia
giuggyna
00martedì 15 luglio 2008 21:54
"La natura riprenda il suo corso"
Il padre di Eluana risponde a Bagnasco
"Qui non si tratta di una consumazione di una vita, ma di fare in modo che la natura riprenda il suo corso che è stato interrotto". E' questa la risposta di Beppino Englaro, il padre di Eluana, al cardinale Angelo Bagnasco. Il presidente della Cei aveva espresso "preoccupazione" se si dovesse "procedere a una consumazione di una vita per una sentenza".

Il signor Englaro ha precisato di non voler entrare in polemica con la Chiesa. Spiega però che "il corso della natura è stato interrotto dai protocolli rianimativi che hanno portato Eluana allo stato vegetativo permanente. Questa è una condizione innaturale", ha aggiunto, ricordando ancora una volta la volontà che sua figlia aveva espresso ben prima del grave incidente di 16 anni fa.

"Io non voglio insegnare niente a Bagnasco - ha precisato papà Beppino - perché come tutte le persone ha il diritto di esprimere la propria posizione che, in questo caso, ricalca il magistero della Chiesa. Ci mancherebbe altro". Il papà di Eluana a questo proposito ha voluto di nuovo ribadire che i giudici lo hanno autorizzato, in qualità di tutore, a sospendere l'alimentazione e l'idratazione artificiali che tengono in vita sua figlia, "in modo che la vicenda clinica di Eluana riprenda il suo corso. E' la volontà di Eluana. Questa situazione - ha continuato - è stata creata clinicamente e se ne deve uscire clinicamente secondo protocolli che rispettino la persona umana".

Beppino Englaro ha sottolineato ancora che "nella situazione che si è venuta a creare la cosa più naturale è quella di lasciarla morire, e quindi di sospendere i sostegni vitali perché lei si era espressa in questo senso".
giuggyna
00martedì 22 luglio 2008 13:54
"Su Eluana decideremo con calma"
Impugnazione, parla il pg di Milano
In merito all'eventuale impugnazione in Cassazione della sentenza che autorizza il padre di Eluana Englaro a interrompere l'alimentazione della figlia, "vogliamo sottrarre la decisione al corto respiro delle passioni politiche e decidere con calma": a dirlo è Gianfranco Montera, procuratore generale di Milano facente funzione. "La decisione - spiega - è di una complessità tale da richiedere tutto il tempo che la legge ci concede".

"La decisione da prendere, che noi credevamo possibile in tempi brevi - ha spiegato Montera - si è rivelata molto più complessa".

L'ipotesi che Beppino Englaro possa non attendere un eventuale ricorso della procura generale che decida di far staccare la spina alla figlia non spaventa la magistratura: "Credo fermamente che non succederà - conclude Montera -. Non ci sono elementi per farci ritenere che il padre di questa ragazza compia gesti irreparabili".

Quanto ai tempi previsti dalla legge per l'eventuale impugnazione, sono 60 giorni nel caso in cui i legali della famiglia notificassero il provvedimento dei giudici della corte d'appello civile. Ma se la notifica non viene fatta, il tempo massimo è un anno dal momento del deposito del decreto.
giuggyna
00mercoledì 30 luglio 2008 16:08
Eluana, contatto in Toscana
Si sarebbe fatta avanti una clinica
Eluana Englaro potrebbe essere lasciata morire in Toscana. Dopo il sì della Corte d'Appello alla possibilità di distacco del sondino che la tiene in vita da 16 anni, ci sarebbe stato un contatto informale con una clinica di Firenze. "Qualora arrivasse una richiesta di assistenza, ci comporteremo secondo le leggi, ma chiederemmo ragioni della mancata assistenza in Lombardia", ha spiegato l'assessore alla Salute della Regione Toscana, Enrico Rossi.


Il contatto, nonostante l'informalità, è stato confermato da fonti qualificate presso le quali, tuttavia, è emersa la sorpresa per il fatto che non vi siano strutture in Lombardia in grado di assicurare il ricovero della ragazza dopo la sentenza della Corte d'Appello di Milano. In Toscana operano da tempo strutture di cure palliative e con una di queste ci sarebbe stato un "contatto di carattere esplorativo".

In Lombardia, per ora, non è stata ancora trovata la struttura adeguata per "accompagnare la paziente" verso la morte. La suore Misericordine, presso cui è attualmente ricoverata Eluana, si rifiutano di staccare il sondino alla ragazza e non è chiaro se la questione sia chiusa definitivamente anche sul piano politico. Beppino Englaro, il padre della giovane in coma da 16 anni, non ha rilasciato alcuna dichiarazione a riguardo.

Nel frattempo la procedura del conflitto d'attribuzione che il Senato vuole sollevare ha subito uno stop. Alcuni senatori di centro-destra intendono colmare il vuoto legislativo riempito dalla Cassazione, rivendicando davanti alla Corte Costituzionale la possibilità di legiferare in materia.
Melinda84
00giovedì 31 luglio 2008 13:36
Personalmente NON SONO per l'eutanasia ma non è neanche giusto far vivere una persona così, sapendo che non ha nessuna possibilità di ripresa e angosciando soltanto le persone che le stanno accanto. In questo caso la ragazza è morta 16 anni fa...e poi se era la sua volontà è giusto rispettarla
giuggyna
00giovedì 31 luglio 2008 17:33
sn dakkordo
giuggyna
00mercoledì 3 settembre 2008 20:55
Eluana, Pg Milano deposita ricorso
Contro decisione della Corte d'Appello
La Procura generale di Milano ha depositato il ricorso alla Cassazione contro il provvedimento con il quale la Corte d'Appello civile ha autorizzato la sospensione dell'alimentazione e idratazione artificiale per tenere in vita Eluana Englaro. La Procura generale chiederà anche la sospensiva dell'esecutività dell'ordinanza. Intanto la Camera dei deputati ha deciso di investire della questione la Corte Costituzionale.

Non è stata accertata con sufficiente oggettività l'irreversibilità dello stato vegetativo permanente di Eluana. Con questa motivazione la Procura generale di Milano ha impugnato davanti alla Cassazione il provvedimento. Il ricorso vede la Procura spaccata, dal momento che, per quel che si sa, gran parte dei magistrati non era d'accordo. Il sostituto pg ha presentato anche un'istanza di sospensione del decreto di tre settimane fa, per bloccarne così l'esecutività. Sulla richiesta di sospensiva sarà di nuovo la Corte d'Appello a doversi pronunciare.

"Non vi è certezza sul fatto che il paziente in stato vegetativo permanente sia del tutto privo di consapevolezza", sostiene la Procura generale nel ricorso.

"Sono motivazioni sconcertanti". Con queste parole l'avvocato Franca Alessio, curatrice speciale di Eluana Englaro, ha commentato la decisione della Procura generale di Milano. "Già la Corte d'Appello - ha ricordato Alessio - nel suo decreto ha ritenuto che l'irreversibilità dello stato di Eluana fosse un fatto passato in giudicato. L'irreversibilità - ha aggiunto la curatrice speciale - non è più discutibile: lo riconoscono tutti, persino i medici della clinica dove Eluana è ospitata.

Camera dei deputati contro Corte di Cassazione
E' questo l'inedito processo di cui sta per essere investita la Corte Costituzionale. L'Assemblea di Montecitorio ha infatti deciso di sollevare conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato contro la sentenza sul caso di Eluana. Venerdì con ogni probabilità anche Palazzo Madama farà lo stesso. La proposta è stata avanzata dalla maggioranza ma votata anche dall'Udc. Il Pd non ha partecipato al voto, Idv ha votato contro.
giuggyna
00mercoledì 3 settembre 2008 20:56
Eluana,"Non sospendere idratazione"
Lombardia replica a padre della giovane
La Regione Lombardia ha inviato una lettera al padre di Eluana Englaro spiegando che "il personale sanitario non può sospendere l'idratazione e l'alimentazione artificiale del paziente: verrebbe meno ai suoi obblighi professionali e di servizio". Il direttore generale della Sanità della Regione, Carlo Lucchina, ha risposto così all'istanza presentata dai legali della famiglia della giovane in stato vegetativo.


"La richiesta da Lei avanzata - si legge nella lettera - non può essere esaudita in quanto le strutture sanitarie sono deputate alla presa in carico diagnostico-assistenziale dei pazienti. In tali strutture, hospice compresi, deve inoltre essere garantita l'assistenza di base che si sostanzia nella nutrizione, idratazione e accudimento delle persone". Nella lettera viene inoltre sottolineato come negli hospice possano essere accolti solo malati in fase terminale.

"Il personale sanitario che procedesse, in una delle strutture del Servizio Sanitario, alla sospensione dell'idratazione e alimentazione artificiale - scrive ancora il direttore generale della Sanità lombarda - verrebbe dunque meno ai propri obblighi professionali e di servizio anche in considerazione del fatto che il provvedimento giurisdizionale, di cui si chiede l'esecuzione, non contiene un obbligo formale di adempiere a carico di soggetti o enti individuati".

Il padre di Eluana: "Solo un altro ostacolo legale
"Ormai è solo una questione legale: c'è un decreto e deve essere eseguito, quindi seguiremo tutte le vie legali perché ciò avvenga". E' l'unico commento alla risposta della Regione del padre di Eluana, Beppino Englaro. "Noi andremo fino in fondo, perché è questa la strada che stiamo seguendo - ha aggiunto - Ora vedremo dal punto di vista legale come superare quest'altro ostacolo".
jelly.fruit
00venerdì 5 settembre 2008 20:22
io sono + che a favore dell'eutanasia
gughi potter
00sabato 6 settembre 2008 11:01
Io ho i miei dubbi sul fatto che lei a vent'anni avesse detto al padre di farle staccare la spina semmai fosse entrata in stato vegetativo.
jelly.fruit
00domenica 7 settembre 2008 12:20
perchè dici questo? io ho vent'anni e le eprsone care sanno che anche io ho questa idea...
gughi potter
00domenica 7 settembre 2008 12:27
Sì ma il padre se ne sta uscendo comunque dopo anni e anni con questa storia...
Melinda84
00domenica 7 settembre 2008 12:32
Forse perchè non è facile stare dietro ad una figlia che non ha più la capacità di comunicare, io premetto che con l'eutanasia non sono d'accordo...ma se non ci sono possibilità di ripresa per questa ragazza...la vita dei genitori credo si sia fermata anni addietro.
E penso che il padre si sia preso coraggio dopo il caso Welbi, quell'uomo che si è fatto staccare la spina perchè stanco di 'vivere' una vita in quel modo
jelly.fruit
00domenica 7 settembre 2008 14:21
Re:
gughi potter, 07/09/2008 12.27:

Sì ma il padre se ne sta uscendo comunque dopo anni e anni con questa storia...




si ma la rassegnazione non subentra subito...
gughi potter
00domenica 7 settembre 2008 15:33
Uhmm non so, ma comunque non è questo che fa la differenza :O
giuggyna
00domenica 7 settembre 2008 21:02
sn della stessa idea :s

a volte vorrei morire pur nn essendo in quelle kondizioni [SM=x945991]
giuggyna
00mercoledì 8 ottobre 2008 21:52
Eluana,"no a ricorsi Parlamento"
Lo stop dalla Consulta:"Inammissibili"
La Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibili i ricorsi di Camera e Senato con i quali si chiedeva l'annullamento delle sentenze della Corte di Cassazione e della Corte di Appello di Milano sull'interruzione del trattamento che tiene in vita Eluana Englaro. La donna è in stato vegetativo permanente dal gennaio del 1992. Per la Camera e il Senato l'autorità giudiziaria avrebbe interferito con il potere legislativo.

Palazzo Madama e Montecitorio sostenevano che da parte del tribunale non si sarebbe potuto concedere la sospensione dell'alimentazione di Eluana, pena la violazione delle prerogative spettanti al Parlamento, in quanto titolare del potere legislativo.

"Un ostacolo in meno", così Beppino Englaro commenta l decisione della Corte Costituzionale. Il padre di Eluana, però, non si lascia andare ad altre affermazioni e lascia la parola "agli addetti ai lavori e ai costituzionalisti che ne sanno molto più di me".

La corte d'Appello non decide
In precedenza la Prima Corte d'Appello Civile, sulla richiesta della Procura Generale di Milano di sospensiva del provvedimento con cui lo scorso 9 luglio era stata autorizzata l'interruzione dell'alimentazione artificiale per Eluana Englaro, aveva deciso di non procedere. Per i giudici non c'è urgenza visto che il padre della donna in stato vegetativo ha deciso di attendere la sentenza della Cassazione.

La decisione di non procedere della Corte d'Appello di Milano è stata presa in quanto si è superato il requisito dell'urgenza, essendo stata fissata all'11 novembre in Cassazione l'udienza sul ricorso della Procura Generale. Ma soprattutto il padre di Eluana si è impegnato a non dare esecuzione all'ordinanza prima della pronuncia definitiva della Suprema Corte. Beppino Englaro agirà legalmente nei confronti della Regione Lombardia. Ma non staccherà la spina alla figlia: attenderà la decisione della Corte di Cassazione prima di cercare la struttura sanitaria disponibile a mettere fine alla vita di Eluana.
giuggyna
00sabato 11 ottobre 2008 17:39
Improvviso peggioramento per Eluana
Il padre accorso al suo capezzale
Nel corso della notte Eluana Englaro, la 37enne in stato vegetativo dal 1992 in seguito a un incidente, è peggiorata improvvisamente. Il padre Beppino ha perciò annullato due impegni programmati da tempo per la giornata ed è corso al capezzale della figlia ricoverata nella Casa di Cura 'Beato Talamoni' di via San Nicolò a Lecco.


Le condizioni di Eluana sono gravemente peggiorate a seguito di un'emorragia interna improvvisa. A confermarlo è l'avvocato Franca Alessio, curatrice speciale della giovane donna di Lecco per la quale la Corte d'Appello Civile di Milano aveva autorizzato la sospensione del trattamento di idratazione e alimentazione forzata. "Eluana è in fin di vita", dice la Alessio.

Voci non ufficiali di ambienti medici vicini alla casa di cura di Lecco dove è ricoverata Eluana riferiscono che un eventuale intervento chirurgico appare particolarmente problematico se non, forse, addirittura inutile.
Melinda84
00domenica 12 ottobre 2008 00:34
A quanto pare la vita sta decidendo da sola di andarsene...probabilmente nell'animo anche lei non ce la fa più a stare in questo mondo in quel modo
gughi potter
00domenica 12 ottobre 2008 10:19
Purtroppo non mi aspetto nulla di buono per i prossimi giorni.
Mi dispiace comunque, e concordo con quanto detto da Silvia.
giuggyna
00domenica 12 ottobre 2008 15:22
Eluana, "a rischio per 3/4 giorni"
Lo dice il medico dopo l'emorragia
Secondo il dottor Carlo Alberto Defanti, medico curante di Eluana Englaro, la sua situazione "sarà a rischio ancora per tre, quattro giorni", dopo l'emorragia che l'ha colta due giorni fa. Defanti ha spiegato che "il tasso di emoglobina è ancora un poco inferiore alla norma". Le condizioni di Eluana sono "stazionarie" e, se l'emorragia non si dovesse più verificare le sue condizioni tornerebbero ad essere quelle di prima.

Al momento la situazione di Eluana Englaro, la donna di 36 anni in stato vegetativo irreversibile da oltre 16, è stazionaria. Qualora l'emorragia si fosse arrestata definitivamente, Eluana potrebbe tornare alle condizioni precedenti la crisi.

Secondo quanto spiegato ieri dal suo medico curante, Carlo Alberto Defanti, se l'emorragia avesse colpito donne in condizioni normali, la crisi si sarebbe potuta risolvere con trasfusioni. Ma vista la condizione di Eluana si è deciso di non utilizzarle. Se invece l'emorragia dovesse riprendere, ha spiegato Defanti, Eluana correrebbe il pericolo di morte in breve tempo.

Padre Beppino: "Un'altra giornata infernale"
"Una giornata infernale, l'ennesima". Così il papà di Eluana Englaro al termine di una giornata convulsa dopo l'improvviso peggioramento delle condizioni della figlia 37enne in stato vegetativo da 16 anni. "Mi hanno detto che la situazione era grave ma per la prima volta - ha detto l'uomo - abbiamo trovato un'alleanza terapeuta che ha trovato tutti concordi, quella di non ricorrere ad alcuna trasfusione di sangue perché allo stato delle cose sarebbe stato un possibile accanimento terapeutico".
giuggyna
00martedì 11 novembre 2008 14:51
Eluana, Pg: "Ricorso inammissibile"
Attesa per la sentenza della Cassazione
Il ricorso portato avanti dalla Procura di Milano sul caso Englaro è "inammissibile". Per il Pg della Cassazione, Domenico Iannelli, il Pm di Milano non era "legittimato" perché non si tratta di "un interesse generale e pubblico ma di una tutela soggettiva e individuale". I magistrati si erano opposti alla decisione della Corte d'appello, che aveva riconosciuto al padre di Eluana il diritto a sospendere l'alimentazione artificiale alla figlia.

Saranno comunque i giudici della Cassazione a mettere la parola fine alla vicenda di Eluana Englaro, in stato vegetativo permanente dal 18 gennaio 1992.

Il Pg Iannelli ha tuttavia sottolineato che se la Corte di Cassazione deciderà di accogliere il ricorso della Procura di Milano, allora in quel caso andrebbe accolto il primo motivo del ricorso, ovvero andrebbe verificato se sussistano le "effettive condizioni di irreversibilità dello stato vegetativo permanente" di Eluana.

Il Pg ha tenuto a specificare che, secondo le norme del Codice civile che prevede casi specifici in cui il Pm possa muovere un'azione, il caso Englaro non rientrerebbe nella casistica, perché si tratta di un interesse soggettivo individuale e non di una tutela di pubblico e generale interesse, che invece legittima l'azione del Pm a ricorrere in Cassazione.

Il caso Englaro ha scosso profondamente l'Italia. Tramite il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, la Chiesa, da anni contraria a una legge sulla "fine vita", ha esortato il Parlamento a legiferare per riconoscere il "valore legale" delle disposizioni anticipate del paziente. I cattolic si dicono adesso disponibile a una legge ad hoc proprio per evitare che venga introdotto in Italia, a colpi di sentenze, l'istituto del "testamento biologico", che, secondo i vescovi, permetterebbe di rifiutare trattamenti ordinari (e per questo non rifiutabili) come l'alimentazione e l'idratazione.

Dalla Chiesa, quindi, nessun sì al "diritto di morire" di Eluana. Ma rimane comunque la distanza fra quanti, come Bagnasco, sono favorevoli a una legge sulla famiglia e chi, come il presidente del Centro di bioetica della Università Cattolica, Adriano Pessina, temono che una legge, per quanto restrittiva, possa aprire spiragli per una limitazione dell'intangibilità della vita sancita dalla morale cattolica.

E il dibattito più ampio che si è aperto in Parlamento si concentra su due punti: che cosa possa essere definito "cura", se solo i trattamenti specificamente medici, oppure anche interventi come l'alimentazione e l'idratazione forzata; e chi sia, in ultima istanza, a decidere se ricorrere o meno a una cura, se il paziente adeguatamente informato, oppure il medico, (come chiede la parte cattolica), seppure all'interno di un rapporto forte con il destinatario delle cure, dal nome di "alleanza terapeutica".

L'odissea Eluana
A complicare la questione c'è la lunga e complessa odissea legale che Beppino Englaro ha deciso di affrontare nel nome della figlia. Da quando, nel 1992, dopo un incidente stradale Eluana è caduta in stato vegetativo permanente, alimentata da un sondino nasogastrico, il padre riesce nel 1997 a farsi nominare tutore della figlia, primo passo della battaglia per essere autorizzato a sospendere l'idratazione e l'alimentazione artificiale alla figlia. La prima sentenza del Tribunale di Lecco, nel 1999, respinge la richiesta di fermare l'alimentazione; così anche due successive sentenze, nel 2003, ancora del Tribunale di Lecco prima e della Corte d'Appello di Milano poi. Rifiuti che si ripetono nel 2005 da parte della Cassazione e nel 2006.


La svolta arriva il 16 ottobre del 2007, quando ancora la Suprema Corte rinvia la questione alla Corte d'Appello di Milano, sostenendo però che il giudice può, su istanza del tutore, autorizzare la sospensione in presenza di due precise circostanze: la condizione di stato vegetativo permanente irreversibile e l'accertamento, sulla base di elementi del vissuto del paziente, che questi, se cosciente, non avrebbe prestato il suo consenso alla prosecuzione delle cure.
giuggyna
00venerdì 14 novembre 2008 19:13
Eluana, "stop ad alimentazione"
Cassazione respinge ricorso Procura
Diventa definitivo il decreto della Corte di Appello di Milano che autorizza a sospendere l'alimentazione artificiale che tiene in vita Eluana Englaro. E' la conseguenza della sentenza della Cassazione che ha dichiarato inammissibile il ricorso della Procura di Milano contro il provvedimento del luglio scorso. Soddisfatto della sentenza il padre di Eluana, Beppino Englaro: "E' la conferma che viviamo in uno stato di diritto".

Sì, dunque, all'interruzione delle cure per Eluana, la donna in stato vegetativo permanente dal 1992. Le sezioni unite civili della Cassazione hanno infatti confermato il decreto di luglio della Corte d'appello di Milano che aveva dato il via libera allo stop per i trattamenti sanitari che tengono in vita la 37enne.

Nel dettaglio, il ricorso sula vicenda è stato dichiarato inammissibile "difetto di legittimazione". La procura generale di Milano, in sostanza, non poteva impugnare la decisione con cui era stata autorizzata la sospensione dell'alimentazione artificiale che tiene in vita Eluana e i supremi giudici hanno così accolto la richiesta fatta dal Pg della Cassazione Domenico Iannelli durante l'udienza pubblica.

"E la soluzione logica, ineccepibile, perfetta", ha spiegato l'avvocato Franca Alessio, curatrice di Eluana Englaro, appena ha saputo della decisione della Corte di Cassazione. "E' quello che ci aspettavamo e non poteva andare diversamente - ha aggiunto - visto che la Procura Generale ha fatto molto di più di quello che era legittimo fare". In relazione invece alle difficoltà di trovare una struttura disposta ad accompagnare Eluana verso la fine, l'avv. Alessio ha risposto: "Credo proprio che non ci saranno problemi, ora c'è una sentenza della Cassazione".

Il testo integrale della sentenza
Il primo presidente della Suprema Corte, Vincenzo Carbone, ha reso nota la decisione sul caso di Eluana Englaro con un comunicato. "Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione - si legge nella nota - hanno depositato in data odierna la sentenza n. 27145/08 che ha dichiarato inammissibile per difetto di legittimazione all' impugnazione il ricorso presentato dal Pubblico Ministero presso la Procura Generale della Corte di Appello di Milano avverso il decreto del 25 giugno - 9 luglio 2008 con il quale la corte di appello di Milano ha autorizzato il distacco del sondino della paziente, in stato vegetativo permanente".

Stop alimentazione a giorni a Udine
Potrebbero cominciare entro pochi giorni in una delle strutture già individuate, una delle quali a Udine, le procedure per staccare l'alimentazione a Eluana Englaro. Lo ha riferito il professor Carlo Alberto Defanti, il neurologo che ha in cura la 37enne in coma dal '92. "Di sicuro non sarà in Lombardia - ha precisato il neurologo riferendosi alla presa di posizione della Regione, che aveva subito reso noto che non avrebbe messo a disposizione né strutture né personale - Tutto avverrà come minuziosamente aveva già stabilito la Corte d'Appello di Milano".

Il Csm difende la Cassazione
Il Csm si appresta a intervenire a difesa delle Sezioni Unite della Cassazione, per gli attacchi che da parte politica, soprattutto dallo schieramento della maggioranza stanno arrivando dopo la sentenza. "Stiamo predisponendo una pratica a tutela dell'autonomia e dell'indipendenza della magistratura e per la prima volta dell'operato delle sezioni unite della Cassazione", dice il consigliere Mario Fresa, togato del Movimento per la Giustizia.
giuggyna
00venerdì 14 novembre 2008 19:16
Eluana, critiche alla Cassazione
Carfagna: "Equivale ad uccidere"
Dure critiche alla Cassazione dopo la sentenza che autorizza la sospensione dell'alimentazione artificiale a Eluana Englaro. "Togliere alimentazione e idratazione a un essere umano ancora in vita equivale a ucciderlo", ha detto il ministro Mara Carfagna. Le fa eco il parlamentare Savino Pezzotta: "Siamo di fronte a una situazione raccapricciante". "Ora occorre una legge sul testamento biologico", ha detto invece Fabrizio Cicchitto.


La Cei constata che la vita di Eluana "è ormai incamminata verso la morte". I vescovi italiani partecipano "con delicato rispetto e profonda compassione alla sua dolorosa vicenda" ma non possono "fare a meno di richiamare alla loro resposabilità morale quanti si stanno adoperando per porre termine alla sua esistenza", si legge in un comunicato della presidenza della Conferenza episcopale italiana.

Dopo la decisione della Cassazione, secondo la Cei, "si fa più urgente riflettere sulla convenienza di una legge sulla fine della vita, dai contenuti inequivocabili nella salvaguardia della vita stessa, da elaborare con il più ampio consenso possibile da parte di tutti gli uomini di buona volontà".

"E' una decisione molto grave, sotto tutti i profili", afferma monsignor Rino Fisichella, presidente della Pontificia Accademia per la Vita. "Per quanto mi concerne è grave dal punto di vista etico e morale. Forse potranno trovare delle giustificazioni nei cavilli procedurali e nelle interpretazioni del linguaggio. Nella sostanza però - ha detto ancora Fisichella - rimane un fatto del tutto grave ed estraneo alla cultura del popolo italiano, un fatto di una gravità assoluta per quanto riguarda un attentato alla vita".

Una sentenza che fa discutere
"Con la sentenza di oggi viene scritta una delle pagine più tristi della nostra storia. Eluana Englaro è condannata a una morte terribile e disumana, per fame e per sete, da un Tribunale. E' una decisione che ricade su tutti noi, sulla vita dei cittadini, e che può spalancare di fatto le porte dell'eutanasia". Lo affermano in una nota i parlamentari Saltamartini (Pdl), Polledri (Lega), Bocciardo (Pdl), Binetti (Pd), Di Virgilio (Pdl), Mosella (Pd), Santolini (UDC), Calgaro (PD), Bobba (PD), Pagano (Pdl), Vignali (Pdl), Lupi (Pdl), Volontè (UDC), Laura Molteni (Lega) e Renato Farina (Pdl).

"E' stata finalmente privilegiata la strada della libera volontà della persona, anche se in assenza di una legge che stabilisca quando si è in presenza di un accanimento terapeutico ingiustificato". Lo afferma Chiara Moroni (Pdl). "La storia di Eluana è l'ennesima dimostrazione di quanto sia necessaria una legge che valorizzi l'autodeterminazione della persona. La politica si assuma le proprie responsabilità e colmi al più presto il vuoto legislativo".

"E' stata rispettata la volontà di Eluana e il suo diritto a una morte naturale. Ora si conceda a lei e alla sua famiglia di concludere questa fase delicata al riparo dai riflettori, nella piena legittimità derivante dalla sentenza". Così Ardemia Oriani, consigliere regionale del Pd.
giuggyna
00domenica 16 novembre 2008 22:37
"Non aspettavo altra Terry Schiavo"
Ruini:"Rischio di nuovi casi Eluana"
Dopo che la Cassazione ha di fatto autorizzare a staccare il sondino che alimenta Eluana Englaro, interviene il cardinale Camillo Ruini. "Non mi aspettavo che si potesse ripetere in Italia un caso come quello di Terry Schiavo" dichiara l'ex presidente della Cei. Per il porporato si tratta di una decisione "tragicamente sbagliata" che lo preoccupa sia per Eluana che anche per chi è potenzialmente nelle stesse sue condizioni.


Per Ruini, attualmente presidente del Comitato per il progetto culturale della Chiesa Italiana, alla base della pronuncia della Cassazione c'è un grande equivoco: "Guardare all'Eluana di oggi come se fosse quella di ieri, invece alla luce di quel che è oggi, Eluana ha esigenze molto modeste, ha bisogno di un po' di cibo e di un po' di acqua".

Intervenendo alla trasmissione "A Sua Immagine", su Rai Uno, il cardinale ha espresso preoccupazione "certamente per la sorte concreta di Eluana ma potenzialmente anche per chi è nelle stesse condizioni. C'è il rischio - ha aggiunto - che decisioni come questa spingano verso una concezione dell'uomo considerato come un oggetto".

Ruini ha anche confidato di aver appreso della decisione su Eluana, "con grande tristezza e un certo smarrimanto. I mie sentimenti - ha rivelato - ricalcano quelli delle suore che l'hanno accudita".

L'atteggiamento della Chiesa, ha concluso, "non poteva essere diverso. Da sempre esistono case della carità che accolgono persone che non hanno uso della ragione. Vengono assistite. A loro modo sono contente. La Chiesa non rinuncerà mai a fare questo, né a pregare per loro né, infine, al suo impegno culturale e pubblico, affinché l'uomo capisca di essere soggetto e non soltanto oggetto".
giuggyna
00lunedì 17 novembre 2008 22:43
Eluana, "Lombardia indisponibile"
Formigoni: "Non toglieremo qui sondino"
Le strutture della Lombardia sono indisponibili a togliere il sondino dell'alimentazione ad Eluana Englaro. Lo ha affermato a Milano il governatore Roberto Formigoni. Il presidente della regione ha ribadito che "già mesi fa la Lombardia aveva rilevato l'indisponibilità delle proprie strutture a muoversi in questa direzione".

Alle domande dei giornalisti il governatore lombardo ha ribadito che "già mesi fa la Lombardia aveva rilevato l'indisponibilità delle proprie strutture a muoversi in questa direzione". Il tre settembre scorso il direttore sanitario della Lombardia, Carlo Lucchina, con una lettera aveva comunicato al padre della donna, il signor Beppino Englaro, che "il personale sanitario della Lombardia non può sospendere l'idratazione e l'alimentazione artificiale del paziente perchè verrebbe meno ai suoi obblighi professionali e di servizio".
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