gughi potter
00giovedì 7 febbraio 2008 12:50
Altro che occhialini o complessi proiettori in tre D. Un nuovo metodo per le proiezioni olografiche sviluppato dai ricercatori dell'università americana dell'Arizona potrebbe un giorno dar vita a film in cui lo spettatore 'vive' dentro le immagini. Lo studio è descritto in due articoli della rivista Nature, e si basa su un nuovo materiale che ha anche il pregio di essere economico rispetto a quelli 'tradizionali'.
"I display tridimensionali attuali costano molto e sono abbastanza lenti - scrivono gli autori - mentre il nostro metodo é dinamico e ha una grande varietà di applicazioni, dalle comunicazioni alla medicina". Il nuovo materiale utilizzato è un polimero fotorefrattivo, con cui è stato fabbricato un display di prova di 10 centimetri quadrati. Questo materiale, a differenza di quelli usati in precedenza, oltre a fissare l'immagine in tre D utilizzando le proprietà ottiche del laser può essere 'cancellato e riscritto' in poco tempo, trattenendo i dati fino a tre ore.
"Un altro vantaggio - spiegano ancora i ricercatori - è che potenzialmente si possono ottenere display di qualsiasi grandezza agendo solo sulle dimensioni del polimero e sulla potenza del laser". Quelli di dimensioni di una sala cinematografica, afferma un commento di Nature che accompagna lo studio, sono dietro l'angolo.