Cogne, grazia per la Franzoni?

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giuggyna
00sabato 24 maggio 2008 15:42
La richiesta dal quotidiano Liberazione
Fa discutere l'appello del quotidiano di Rifondazione comunista "Liberazione" di concedere la grazia ad Annamaria Franzoni, condannata a 16 anni di detenzione, per motivi di "compassione". "Rispetto pienamente il lavoro della magistratura", ha commentato il sottosegretario al turismo Michela Brambilla. Domiciliari, non la grazia, è la proposta dell'ex Presidente della Commissione per la Riforma del Codice Penale Giuliano Pisapia.

"Credo che se sono state prese queste decisioni evidentemente c'erano i presupposti, rispetto pienamente il lavoro della magistratura", ha ribadito Michela Brambilla. Il sottosegretario non ha fatto mancare la propria solidarietà: "Mi mette davvero una grande tristezza pensare a questi due bambini che sono a casa così piccoli senza la loro mamma. Credo che Franzoni non fosse in sé nel momento in cui è avvenuta questa tragedia. Credo che sia veramente convinta di non essere stata lei, è una situazione che mi amareggia tantissimo".

"Per un atto di pietà e di umanità", spiega Franco Corbelli, leader del movimento Diritti Civili, che ha ufficialmente inoltrato al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, una richiesta di grazia. "Noi non ci iscriviamo né al partito degli innocentisti né a quello dei colpevolisti. E' un atto di giustizia, più che per la donna, nei confronti dei suoi due bambini. A che serve tenerla in carcere e sottrarla ai suoi bambini? Ecco il dramma nel dramma. E' una scelta coraggiosa, ma Presidente, faccia prevalere il lato umano. Un Paese civile deve raccogliere il grido di quella donna, responsabilità a parte".

La grazia? "Meglio la commutazione della pena da detenzione carceraria a detenzione domiciliare prevista dall'articolo 87 della Costituzione: non metterebbe in discussione la sentenza di condanna in via definitiva della Cassazione e risponderebbe alle esigenze di natura umanitaria". E' quanto sostiene l'ex Presidente della Commissione per la Riforma del Codice Penale, Giuliano Pisapia. "Il carcere per la Franzoni lo considero non solo inutile ma controproducente - spiega Pisapia - sia del punto di vista della rieducazione che dal punto di vista umanitario: ritengo che in tempi ragionevoli il Presidente della Repubblica potrebbe modificare lo stato detentivo della Franzoni con la commutazione della pena da carceraria a domiciliare".
jelly.fruit
00sabato 24 maggio 2008 19:16
secondo me non ci starà manco 2 mesi in carcere
gughi potter
00domenica 25 maggio 2008 11:40
Mah sì, uscirà tra poco...
Comunque io non ci ho mai visto chiaro sulla storia Cogne/Franzoni, quindi non la condanno più di tanto.
jelly.fruit
00domenica 25 maggio 2008 14:27
secondo me la verità non verrà mai fuori.
giuggyna
00domenica 25 maggio 2008 18:01
già nemmeno x me è kiaro :s
giuggyna
00domenica 25 maggio 2008 18:03
Grazia, la Franzoni: "Ci pensiamo"
Avvocato: "Non escludiamo nulla"

"Noi stiamo pensando a tutte le possibilità senza sottovalutare nulla. E' ovvio, la grazia c'è. Non abbiamo bisogno di leggere i giornali per ricordarcene, siamo avvocati. Ma per ogni opzione ci sono i tempi e le modalità opportune". Queste le parole Paola Savio, uno dei difensori di Annamaria Franzoni. La mamma di Samuele, visitata in carcere da esponenti politici, non avrebbe escluso questa ipotesi, affermando: "Ci stiamo pensando".


Annamaria, racconta chi l'ha vista in carcere a Bologna, ha come unico conforto i suoi bambini, la memoria di Samuele e il marito. Anche per loro probabilmente non esclude la possibilità di chiedere la grazia. La donna l'avrebbe detto a Giancarlo Mazzuca, parlamentare Pdl ed ex direttore editoriale del 'Quotidiano nazionale', che l'ha incontrata durante l'ora d'aria.

"Ci stiamo pensando", si è limitata a rispondere sull'onda dell'appello lanciato dal quotidiano 'Liberazione' per una grazia d'ufficio. Uno spiraglio a cui aggrapparsi per andare avanti, per una donna che al parlamentare bolognese e' apparsa "fragile, pallidissima e senza più speranze".

"L'omicida di Samuele è libero"
"Sono delusa da tutto, ma ho anche tanta rabbia in corpo", ha detto Annamaria Franzoni sempre a Giancarlo Mazzucca, come riporta il Quotidiano Nazionale. "Io sono qui - ha aggiunto la donna - e il vero assassino di Samuele gira libero e indisturbato".
giuggyna
00sabato 14 giugno 2008 14:15
Cogne, "In carcere mi adorano"
Franzoni: "Dormo perché sono innocente"

"Qui mi trattano bene. Anzi posso dire che mi vogliono bene, mi adorano". "La notte dormo tranquilla perché io sono innocente". A parlare è Annamaria Franzoni, condannata a 16 anni per la morte del figlio Samuele, durante un incontro avuto con il deputato Stefano Esposito del Partito Democratico, riportato da "La Stampa", nel carcere della Dozza di Bologna. "Non mi manca niente. A parte i miei due bambini e mio marito".


"Stefano - aggiunge - non mi lascerà mai. Mai". Poi, dopo il colloquio si sdraia sul letto e dice: Non posso farne a meno, ho bisogno di riposare un pò". "Voglio solo essere dimentica", aggiunge ancora. Intanto durante il colloquio con Esposito, arriva anche il marito della Franzoni, Stefano Lorenzi. "L'ultima volta siamo venuti la settimana scorsa, i permessi sono sei al mese. Per noi, come per tutti gli altri". Quindi sottolinea che non porta pacchetti alla moglie, "solo - spiega - quando lei me lo chiede. Come i dolci. Ma stavolta non mi ha fatto richieste particolari. Le bastiamo noi tre. Tutto qui".

Annamaria Franzoni "si alza la mattina presto, fa colazione pranzo in cella. Il suo unico passatempo è la tv. Non prende medicine particolari", "né ha bisogno - specifica il medico del carcere - di cure particolari". Quindi il direttore del carcere, Silvio Di Gregorio, assicura che "la signora Franzoni è una detenuta come altre". "L'unico strappo che abbiamoconcesso i primi giorni - aggiunge - è stato il permesso al marito e alpadre di entrare con la macchina, per evitare l'assalto di fotografi e cineoperatori".

"Le altre detenute vivono in coppia. Quasi tutte - prosegue il quotidiano torinese - hanno poster o semplici calendari alle pareti, ritratti della famiglia sul tavolo, ricette di cucina o consigli per concimare i fiori tra le pagine di vecchi libri. Lei no. Annamaria Franzoni finora non ha mai frequentato il laboratorio di floricultura. Né questo, né gli altri".
gughi potter
00domenica 15 giugno 2008 01:12
Uhm qualcosa non mi torna..
Avevo sentito che nessuno la sopportava :O
giuggyna
00giovedì 3 luglio 2008 17:07
Cogne, pena ridotta alla Franzoni
Scende da 16 a 13 anni per l'indulto

Si riduce la pena per Anna Maria Franzoni, condannata per l'omicidio, avvenuto a Cogne, del figlio Samuele. La Corte d'Assise d'Appello di Torino ha ha infatti ratificato la concessione dell'indulto chiesta dalla Procura generale dopo la sentenza con cui la Cassazione aveva reso definitiva la condanna. La pena da scontare scenderà così da 16 a 13 anni.

I giudici torinesi, alla fine del processo d'appello, non avevano concesso l'indulto alla Franzoni perchè, secondo la loro motivazione, era ancora sotto indagine in un secondo
procedimento (il "Cogne bis") e il beneficio avrebbe dovuto essere concesso solo in caso di condanna.

Dopo l'istanza della Procura generale, i giudici riuniti in camera di consiglio hanno perciò condonato all'imputata i tre anni previsti dalla legge del 2006.
gughi potter
00venerdì 4 luglio 2008 12:51
Domani 11 dopodomani 4....
giuggyna
00sabato 19 luglio 2008 18:36
Cogne, Annamaria lavora in carcere
La Franzoni reagisce: cuce lenzuola
Annamaria Franzoni confenziona asciugamani e lenzuola di lusso dal carcere della Dozza di Bologna dove è detenuto dopo la sentenza per l'omicidio del figlio Samuele a Cogne. La mamma più discussa d'Italia lavora per Alta Moda, il progetto pensato per i carcerati ideato da Valeria Ferlini a San Vittore e Opera (Milano) e ora in arrivo a Bologna. Annamaria ha così deciso di reagire: non più apatia, ma la voglia di costruirsi un piccolo mondo.

Condannata a 16 anni, 13 con l'indulto, sta tentando di ritrovare una sua normalità lavorando a macchina, la sua prima attività da quando la sua condanna è diventata definitiva lo scorso 21 maggio.

Niente cucina, giardinaggio: ha scelto di creare, cucire. Tutti i manufatti verranno venduti all'esterno del carcere a bordo di un'Ape Piaggio, allestita come una bancarella e che girerà per le città d'Italia alla ricerca di acquirenti.

Per motivi burocratici, spiegano dal penitenziario bolognese, il progetto è ancora in fare sperimentale e non ancora operativo. Ma se ci sarà l'ok definitivo si potrà cercare nei mercati gli oggetti "made in carcere" cuciti da Annamaria Franzoni.
Melinda84
00sabato 19 luglio 2008 19:21
Ma secondo me c'è sempre stata poca chiarezza..per me è colpevole..anche perchè non mi pare sia incapace di intendere e volere, anzi, sa benissimo quello che vuole..Però non la conosco quindi posso pure sbagliarmi
giuggyna
00martedì 29 luglio 2008 22:06
Cassazione:"Franzoni lucida killer"
Cogne, i giudici motivano la condanna
Annamaria Franzoni uccise con "razionale lucidità" il figlioletto Samuele, di 3 anni e 2 mesi, la mattina del 30 gennaio del 2002, nella casa di Cogne. Lo sottolinea la Cassazione con la sentenza 31456, depositata oggi, che contiene in 50 pagine, le motivazioni della condanna a sedici anni di reclusione nei confronti della donna. Secondo i supremi magistrati è da escludere "oltre ogni ragionevole dubbio" che ad uccidere Samuele sia stato un estraneo.


In proposito, i giudici di piazza Cavour sottolineano che "una volta dimostrato l'assoluta implausibilità dell'ingresso di un estraneo nell'abitazione e la materiale impossibilità che costui possa avere agito nel ristrettissimo spazio di tempo a sua disposizione, e una volta esclusa, come esplicitamente fa la sentenza di merito, ogni responsabilità da parte del marito dell'imputata e del figlio Davide, unica realistica e necessitata alternativa residuale è quella della responsabilità della sola persona presente in casa nelle fasi antecedenti la chiamata dei soccorsi".

"Il movente? Un capriccio del bambino"
A spingere Anna Maria Franzoni a uccidere il figlioletto Samuele potrebbe essere stato un capriccio del bimbo secondo la Cassazione. Tuttavia non è stato possibile, avverte la Suprema corte, individuare con "certezza la causale od occasione che originò il gesto criminoso". Ma questa circostanza "non impedisce - dicono i giudici di piazza Cavour - data la concludenza del quadro indiziario, di ascriverne la responsabilità all'imputata".

"Pena proporzionata all'efferatezza del delitto"
La Cassazione, in conclusione, spiega che per quanto riguarda il trattamento sanzionatorio accordato alla Franzoni condannata a 16 anni di reclusione (ora ridotti a 13 con la Concessione dell'indulto) con la concessione delle attenuanti generiche, spiega che non c'è nessuna contraddizione sulla misura della pena "essendo state valutate anche le modalità particolarmente efferate del gesto criminoso (almeno 17 i colpi e la loro violenza, reiterati nonostante il tentativo di difesa compiuto dalla vittima, testimoniato dalle lesioni riscontrate sulla sua mano sinistra) nonché le circostanze di tempo e di luogo dell'azione e l'elevata intensità del dolo, pur ritenuto d'impeto".

"La colpevole non poteva che essere lei"
Soltanto Annamaria Franzoni aveva il tempo di uccidere il piccolo Samuele, con le modalità ricostruite dai Ris. Ogni altra eventualità è "remota" e le prove raccolte, sebbene indiziarie, sono sufficienti a sostenere un giudizio di colpevolezza. "La possibilità dell'azione di un estraneo è stata esclusa al di là di ogni ragionevole dubbio, attraverso la prova logica - scrive la Cassazione motivando la decisione di confermare la condanna alla mamma del piccolo Samuele - che con altrettanta correttezza metodologica, avrebbe potuto essere collocata al centro, ovvero posta come caposaldo della sequenza indiziaria".
giuggyna
00giovedì 11 settembre 2008 16:43
Cogne,nuova perizia sulla Franzoni
Primo passo per avere permessi esterni
Primo incontro nel carcere di Bologna tra Annamaria Franzoni e i due psichiatri Renato Ariatti e Giovanni Camerini. I medici sono stati incaricati dal giudice di sorveglianza di decidere se concedere dei benefici alla donna in cella dopo la conferma della condanna a 16 anni emessa dalla Cassazione. In base alla relazione dei due medici, il giudice dirà se la Franzoni può incontrare o meno i suoi due bambini fuori dal carcere.

Quello che si vuole evitare, dice la difesa della Franzoni, sono pregiudizi da aprte dei bimbi nei confronti della madre. Oltre alla Franzoni, i medici incontreranno anche i suoi due figli Davide e Gioele. All'incontro ha presenziato anche il neuropsichiatra Lodovico Perulli di Venezia, perito di parte nominato dalla Franzoni.

Il primo incontro è servito sostanzialmente per fissare un calendario degli appuntamenti futuri, e per capire dove potranno svolgersi. I due esperti dovranno incontrare di nuovo la donna, e anche i bambini (forse anche assieme, ma questo non è ancora stato deciso), per stabilire le condizioni psicologiche e la capacità genitoriale della Franzoni (soprattutto riguardo al più piccolo), il suo rapporto con i bambini, la loro situazione psicologica (dal 21 maggio hanno dovuto separarsi dalla madre, rinchiusa nel carcere, con cui erano cresciuti).

Lo faranno attraverso dei colloqui, ma alla Franzoni saranno anche consegnati dei questionari. Ariatti e Camerini hanno infatti come perito ausiliario la psichiatra Laura Volpini, che sottoporrà la donna al protocollo di valutazione 'Stable 2000' per la valutazione del rischio di recidiva per chi ha commesso reati violenti. Il giudice ha assegnato 60 giorni ai consulenti (salvo proroghe) per depositare le loro conclusioni.

Gli incontri tra Anna Maria Franzoni con i figli Davide e Gioele, di 13 e 5 anni, potrebbero avvenire nella casa in cui vivono col padre, Stefano Lorenzi, a Ripoli Santa Cristina, o anche a Monteacuto nella villa dei nonni materni o nell'agriturismo di famiglia. La Franzoni è stata condannata in modo definitivo a 16 anni per l'omicidio del figlio Samuele (ridotti a 13 per effetto dell'indulto).
giuggyna
00martedì 7 ottobre 2008 20:52
Franzoni, istanze "inammissibili"
Tribunale di Bologna nega permessi
Sono "inammissibili" le istanze presentate da Anna Maria Franzoni per la concessione di permessi di lavoro esterni e detenzione domiciliare. Lo ha deciso Il presidente del Tribunale di sorveglianza di Bologna, Francesco Maisto. La Franzoni sta scontando nel carcere della Dozza di Bologna la condanna a 16 anni, ridotti a 13 per effetto dell'indulto, per l'omicidio del figlio Samuele.


La decisione del presidente del Tribunale di sorveglianza è stata presa, sentito anche il parere contrario della procura generale alle istanze presentate dai legali di Anna Maria Franzoni.

Nonostante la decisione di Maisto, comunque, gli psichiatri nominati a suo tempo dal giudice Riccardo Rossi proseguono il loro lavoro di valutazione della Franzoni per accertare se la donna è adeguata a svolgere le funzioni genitoriali e se l'attuale situazione di detenzione della madre può avere o meno dei pregiudizi sui suoi due figli Davide e Gioele.

Gli psichiatri Renato Ariatti e Giovanni Battista Camerini incontreranno la Franzoni per l'ultima volta il prossimo 22 ottobre e se non ci saranno altre richieste entro la prima metà di novembre depositeranno la loro perizia.
Melinda84
00martedì 7 ottobre 2008 21:06
Almeno qualcuno s'e reso conto che sembra che la Franzoni stia in un albergo a 5 stelle invece che un carcere
giuggyna
00martedì 27 gennaio 2009 17:54
Franzoni a giudizio per calunnia
Cogne, lo chiede la procura di Torino
Anna Maria Franzoni a giudizio per calunnia. E' quanto chiede la Procura di Torino nell'ambito dell'inchiesta Cogne-bis per un presunto tentativo di inquinare la scena del delitto durante un sopralluogo del 2004 nella villetta dove avvenne l'omicidio del figlio Samuele.

L'inchiesta Cogne-bis, che vede indagate undici persone fra cui la Franzoni e il marito Stefano Lorenzi, oltre all'ex difensore della donna, l'avvocato Carlo Taormina, era stata avviata dopo il sopralluogo eseguito nella villetta nella notte fra il 28 e il 29 luglio 2004, a pochi giorni dalla condanna in primo grado, dal pool difensivo di allora.

La Procura di Aosta, su richiesta dei difensori della Franzoni, aveva aperto un procedimento contro ignoti affidando una nuova perizia le cui conclusioni avevano sostenuto l'artificiosita' di alcune delle tracce rinvenute nella villetta di Cogne. Per questo i magistrati aostani avevano aperto un fascicolo per calunnia e frode processuale trasmettendo gli atti ai colleghi di Torino.

La donna, che sta scontando 16 anni per l'omicidio del figlio Samuele dovrà ora fronteggiare l'accusa di aver cercato di creare false prove: un maldestro tentativo di far emergere un diverso assassino fuggito attraverso il garage. Insieme a lei è stato chiesto il rinvio a giudizio anche per un consulente svizzero, Eric Dust, che dovrà rispondere solo di "frode processuale". Fu lui a lasciare nel garage della casa di Cogne un'impronta del dito medio della mano sinistra e rinvenuta grazie al Luminol. E' la prova sulla quale si basa la certezza dei giudici che si trattò di un tentativo di depistaggio.

Da assolvere, invece, l'avvocato Carlo Taormina e i consulenti Claudia Sferra ed Enrico Manfredi che, in un primo momento, erano stati individuati come gli ideatori e gli esecutori del tentativo di frode. Anche il marito della Franzoni, Lorenzo Stefani, è stato assolto.
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