Città italiane tra le ultime per smog

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gughi potter
00domenica 3 febbraio 2008 11:11
Città italiane ultime della classe per qualità dell'aria, mobilità urbana e rifiuti: lo rileva un'indagine sullo sviluppo sostenibile realizzata in 32 città europee di sedici diversi paesi, comprese Roma, Milano e Napoli.

Lo studio, presentato oggi a Bruxelles, è stato realizzato da Dexia e Istituto di ricerche Ambiente Italia, nel periodo 2006-2007. Ne emerge che la città ideale per una qualità dell'aria sotto i limiti di legge è Goteborg in Svezia, mentre é Dresda, in Germania, la più brava nella riduzione della quantità di rifiuti prodotti e Praga quella dove si usa di più il trasporto pubblico per gli spostamenti di lavoro. Situazione preoccupante per quanto riguarda l'inquinamento dell'aria: in quasi la metà (45%) delle città esaminate, almeno una centralina di rilevamento ha registrato nel 2006 un valore medio annuale delle concentrazioni di polveri Pm10 superiore al limite.

Se a Londra e a Barcellona il limite è stato superato solo in alcuni punti critici, a Milano e a Roma accade anche in centraline più lontane dal traffico. L'84% delle 32 città ha almeno una centralina che rileva più di 35 giorni di superamento dei limiti. Per Londra, Roma, Milano e Madrid i valori critici sono addirittura quattro volte più alti, mentre le uniche città in linea sono Goteborg ed Helsinki insieme ad altre quattro piccole città, sempre del nord Europa. Da uno studio più approfondito, emerge che in Italia i casi critici di inquinamento non si fermano alle grandi città ma interessano anche realtà più piccole come Bologna, Firenze, Verona. Per le Pm10 in Italia le centraline di Torino, Verona, Palermo, Genova e Venezia, si sottolinea, superano il valore limite di oltre il 40% contro un 10-15% di altre città europee di analoghe dimensioni. Per porre rimedio sarebbe necessario disincentivare le quattro ruote.

Ma a Milano la percentuale di chi dice che utilizza i mezzi pubblici per andare a lavorare scende al 32% contro, ad esempio, il 45% di Vienna e a Roma arriva al 22%. A Praga si raggiunge invece il 58%. Un'alternativa potrebbe essere l'uso della bicicletta. Nell'offerta di piste ciclabili, tuttavia, primeggiano nuovamente le città del nord Europa, mentre secondo l'indagine tra le città europee con le più basse dotazioni figurano Roma, Milano, Madrid e Napoli. Sul versante dei rifiuti, in Italia la città con il tasso più alto di raccolta differenziata tra quelle prese in considerazione - Torino - si ferma al 38%. Tassi ben diversi dal 62% della danese Aalborg e di oltre il 50% di Helsinki, Hannover, Anversa e Dresda. Quest'ultima riesce a limitare la produzione di rifiuti (334 chili per abitante all'anno) a un tasso che solo cinque anni fa era un obiettivo stabilito dai programmi Ue, mentre molte altre città superano i 400 chili o arrivano addirittura fino quasi a 700 chili per abitante. Le città italiane, secondo lo studio, non brillano neppure per l'impegno nel raggiungimento degli obiettivi della lotta ai cambiamenti climatici. Eppure Roma ha emanato norme che incentivano prestazioni energetiche "ambiziose" degli edifici e la capitale, insieme a Catania, è la città italiana con la maggiore superficie di pannelli solari installati su edifici pubblici.
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