Berlusconi e la Zanicchi: i bersagli di Benigni, che legge una lettera di Oscar Wilde per difendere l'omosessualità

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Melinda84
00mercoledì 18 febbraio 2009 11:30
"Non voglio parlare di Berlusconi. Dunque, dicevamo? Ah sì Berlusconi...". Roberto Benigni non ce la fa a non parlare di Silvio, come lo chiama lui. "Non posso fare battute su Veltroni...Più battuto di così!!" ha detto il comico lanciando un messaggio all'ex leader del Pd: "Rialzati Walter, che vuoi che sia la Sardegna! ci sono Stromboli, l'Elba, le Eolie", riferendosi al capitombolo della sinistra in Sardegna.

Corsica - Benigni ne ha una per tutti, ma il suo soggetto preferito è sicuramente il Presidente del Consiglio, che "non è interessato alla Sardegna, ma alla Corsica, perché ad Ajaccio ci sono tutti i suoi parenti", i discendenti di Napoleone.

Mina - Il mattatore toscano non risparmia neppure Mina, che manda filmati come Bin Laden. "Mina devi farti vedere - ha detto Benigni - Da quando non si è fatta più vedere è diventata un mito. Silvio mi è venuta un'idea? Ti propongo di diventare un mito...te devi sparire. Vai anche più lontano della Svizzera; più lontano vai e più mito sei. Ogni tanto magari puoi mandare una canzone scritta con Apicella". "Un mito come Dio che non si vede. Potrebbero fare le scritte sull'autobus, come quella bischerata a Genova. Potrebbe essere: "Berlusconi non c'è, godetevi la vita!!" ha aggiunto l'attore.

Centrosinistra - "Il centrosinistra non mi dà il tempo di scrivere neanche una battuta. Quando c'era Prodi, stavo scrivendo una battuta, ma poi è caduto il governo" ha detto Benigni.

Iva Zanicchi - L'altro bersaglio del suo monologo è stata Iva Zanicchi e la sua "Ti voglio senza amore". "Iva canta "fammi quello che ti pare, non finire presto". Sono rimasto malissimo. E' come dire "trombami"" ha detto Benigni, che spera di non vedere Orietta Berti tra le conigliette di Playboy.

Oscar Wilde e l'omosessualità - Messe da parte le battute, Benigni si fa serio e tocca il tema dell'omosessualità. "E' una storia che va avanti da millenni. L'omosessualità non è un peccato. Di peccato c'è solo la stupidità. E' una cosa assurda e ridicola che molti omosessuali siano stati uccisi nei campi di concentramento solo perché amavano un'altra persona" ha detto Benigni, che poi ha letto una lettera di Oscar Wilde indirizzata al suo fidanzato e scritta durante la prigionia proprio per il reato di sodomia.

Standing ovation finale e un lungo applauso.

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