Aosta, prof:"Non sono mostro"

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giuggyna
00sabato 23 febbraio 2008 20:14
Pedofilia, "datemi solo mio stipendio"
Si difende il professore di musica di un istituto valdostano, riammesso a scuola dopo essere stato condannato per reati legati alla pedofilia. "Non sono quel mostro che tutto il mondo pensa. So benissimo che i minori vanno tutelati, ma minori sono anche i miei figli, che ho a casa. E i miei figli - ha detto l'insegnante in un'intervista al Gr - non sono stati tutelati. Datemi il mio stipendio, non chiedo null'altro".

Sull'opportunità di rientrare a scuola a vicenda giudiziaria non ancora conclusa, l'insegnante ha risposto: "Io sono andato di fronte a loro ed ho chiesto - per favore io sono
padre di famiglia, ho dei minori a casa, con 800 euro di stipendio e mia moglie che lavora part-time, io non posso andare avanti. Datemi un posto da qualsiasi parte, purché mi
ridiate il mio stipendio".

La Regione gli trova un nuovo posto
La Sovrintendenza agli Studi ed il Dipartimento del Personale della Regione autonoma Valle d'Aosta sono impegnati nell'individuazione di un posto libero per trasferire il professore di musica, condannato per pedo-pornografia, e reintegrato giovedì scorso da una sentenza emessa dal Giudice del Lavoro di Aosta.

"Da parte nostra - ha precisato la Sovrintendente, Patria Bongiovanni - abbiamo fatto tutto quanto è di competenza della Regione, tant'è che l'amministrazione, a fronte di una sentenza di condanna per reati legati al commercio di materiale pedo-pornografico, con decreto assessorile ha disposto la sospensione in via cautelare in attesa di una pronuncia giudiziaria definitiva". Ma in seguito la sentenza la Regione ha dovuto dar corso al reintegro in servizio del docente, "nonostante la nostra volontà - ribadisce l'assessore Laurent Vierin - di aspettare la conclusione giudiziaria della vicenda".

Un eventuale trasferimento del professore può però avvenire esclusivamente con il suo consenso e nel caso specifico, come precisa il presidente della Regione, Luciano Caveri, "non si tratta di mobilità ma di un distacco". Caveri ricorda, infatti, che nel 1975 quando il personale docente fu trasferito alla Regione lo stesso ha mantenuto lo status giuridico dei dipendenti dello Stato ed è a quelle regole che la Regione deve attenersi". Nei prossimi giorni il professore potrebbe già ricevere la proposta di distacco presso un dipartimento dell'Amministrazione regionale.
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