Gb, via libera tra le polemiche
La Chiesa d'Inghilterra ha deciso di autorizzare l'ordinazione di donne vescovo. La decisione è stata presa nonostante la forte opposizione dell'ala tradizionalista. Secondo i media britannici, il Sinodo generale, l'organo di governo della chiesa madre della Comunità anglicana, ha votato a favore del rivoluzionario progetto in un clima di grande emotività e confusione.
Il Sinodo, riunito a York, ha comunque accettato di adottare "non meglio precisate misure" per andare incontro all'ala tradizionalista (e per evitare uno scisma, dato che 1.300 esponenti del clero avevano minacciato di abbandonare la Chiesa d'Inghilterra in caso di decisioni contrarie all'ortodossia): per alcuni potrebbero essere quei "super-vescovi" maschi dei quali si era parlato alla vigilia dell'assemblea: a loro potrebbe fare fare riferimento quella parte di clero e quei fedeli che non vorranno riconoscere le donne; secondo alcune fonti, tuttavia, questa proposta sarebbe stata bocciata di stretta misura.
Al voto hanno partecipato le tre "camere" del Sinodo: i laici, i vescovi e il clero. Tutte hanno votato a favore della consacrazione vescovile delle donne sacerdote. L'arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams, nel corso del dibattito ha detto di essere decisamente a favore del compromesso, mettendo però in chiaro che non avrebbe accettato soluzioni che potessero essere lette come un'"umiliazione" per le donne. Gerry O'Brian, uno dei tradizionalisti più accesi, ha invece paragonato l'accesso delle donne al seggio vescovile alla decisione della Chiesa episcopale americana, che ha recentemente nominato vescovo Gene Robinson, un gay dichiarato. L'intervento di O'Brian è però stato sommerso dai fischi.