Felici con il cane
Prima specie ad essere domesticata, il cane è presente in tutte le culture e in tutte le società associato all’uomo. Più di 10 mila anni fa lo aiutava nella caccia, nella difesa dei villaggi, nella pulizia del territorio. Nulla di nuovo, dunque, in una relazione che dura da millenni, se non che l’uomo si trova, oggi, a dover riscoprire il cane come valore sociale.
Vivere bene con il proprio amico a 4 zampe vuol dire separarlo dal concetto di ‘dovere’ (lo devo portare fuori, dal veterinario, gli devo dare da mangiare). Il cane va considerato un membro della società, un compagno di vita con cui andare in qualsiasi luogo sia permesso, dal giornalaio come al bar.
Secondo Luca Spennacchio, istruttore cinofilo e studioso di zooantropologia applicata, l’educazione del cane è un processo di formazione continuo: coinvolgere Fido nelle attività quotidiane vuol dire dargli la possibilità di adattarsi al contesto cittadino e di apprendere.
‘Stare nel mondo con il proprio cane vuol dire rinsaldare la relazione che si sta instaurando con lui, perché si condividono esperienze – spiega l’istruttore. Molta gente vive il migliore amico dell’uomo come un problema, mentre è un membro della famiglia, non un elemento aggiunto. In sua compagnia si scoprono cose nuove sulla realtà che ci circonda’.
Un grande ostacolo è rappresentato dal fatto che gli uomini non hanno ancora integrato il cane nel processo urbano (progetto Buon Cittadino a 4 zampe) ‘E’ necessario – prosegue l’istruttore - che Fido venga conosciuto meglio , la sua presenza nelle strade e nei locali pubblici deve diventare la normalità, come avviene in molte città europee. La relazione si costruisce giorno per giorno con la condivisione, con i giochi, con lo sport, e non facendo esercizi di educazione’.
Ogni gesto quotidiano ha una grande importanza, ancor di più se rigua la sopravvivenza, come nel caso dell’alimentazione, fondamentale per la salute del cane. Il cibo può trasformarsi in strumento educativo attraverso cui Fido apprende autocontrollo e gestione di se stesso.
‘Quando prepariamo da mangiare – spiega Luca Spennacchio – il grado di eccitazione del cane è alto. E’ fondamentale che lui riesca a controllarsi e noi dobbiamo essere pronti a premiarlo nel momento in cui si calma. A quel punto posiamo la ciotola per terra e lo lasciamo da solo a gustarsi la cena’.
Ma quante volte mangia un cane? ‘I cuccioli generalmente tre o quattro volte al giorno, i cani adulti preferibilmente due. Dopo circa un quarto d’ora, è utile controllare se il cibo nella ciotola è finito, per prima cosa perché il cane non deve averlo sempre a disposizione e poi perché è un ottimo elemento di controllo sulla salute del cane: se è inappetente c’è qualcosa che non va’.