Amico, non regalo

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Melinda84
00domenica 11 gennaio 2009 14:45
L’arrivo di un cane in casa cambia la vita.
"Fido" diventa il compagno di tutti i giorni, l’amico con cui andare in giro, condividere momenti allegri e tristi. E’ per questo che un cane non si regala: perché accoglierlo tra le mura domestiche deve essere una decisione ragionata e non ritrattabile.
In questo speciale troverete i consigli per iniziare una nuova vita con un amico a quattro zampe, sia che lo scegliate cucciolo sia adulto, di razza o meticcio, dal negozio o dal canile. Per capire come un cane vi guarda, vi percepisce e divide la sua esistenza con le persone, e come comportarsi per vivere appieno l'esperienza di avere un animale meraviglioso e fedele al fianco. Per sempre.
L’arrivo di un cucciolo
Un cane non si regala. Questo è il concetto chiave su cui si basa la giusta scelta di accoglierlo in casa. Un cucciolo è stupendo, divertente, affettuoso, unico, ma non resta sempre così, cresce anche lui e una volta grande il suo posto deve continuare a essere accanto a chi lo ha scelto.
Quindi, se il desiderio di condividere un’esistenza con un amico a quattro zampe è forte e concreto, il primo passo da fare è quello di parlarne con un esperto del settore.
‘Fare una visita pre-adozione da un veterinario vuol dire resposabilizzare il futuro proprietario’ afferma Raimondo Colangeli, veterinario, comportamentalista e presidente della Sisca, Società Italiana Scienze Comportamentali Applicate.
Se, dopo aver avuto un quadro della situazione futura, dell’impegno, delle spese, della gioia che l’arrivo di un cane può portare, si decide di andare avanti, o se il Natale ha portato, sotto l’albero, un cucciolo di cane, ecco alcuni consigli.
‘Sono contrario all’acquisto dei cani nei negozi, meglio rivolgersi ad un allevamento o, se ben organizzato, ad un canile, sempre seguendo i consigli dell’operatore’ prosegue il dottor Colangeli. ‘Un cucciolo il più delle volte viene preso e portato via da una situazione per lui perfetta, quella con la madre e i fratellini, e questo per lui è un grande trauma.
I proprietari devono tenerlo vicino, preferibilmente in braccio, anche nel viaggio in macchina. Una volta arrivati a casa, il cagnolino deve poter girare liberamente per le stanze e interagire subito con gli altri animali, se ce ne sono’.
Un cucciolo può risentire molto del distacco avvenuto e, nelle successive 24 - 36 ore, arriva anche a cadere in depressione. Contrariamente a quelli che erano i dettami della vecchia scuola di educazione, secondo la quale il nuovo arrivato doveva essere sistemato in una cuccia e lasciato solo per la notte, con la convinzione che si dovesse abituare, oggi si è giunti alla conclusione che il cane va tenuto con sé, soprattutto il primo periodo, per creare il giusto attaccamento.
‘Per quel che riguarda l’educazione – aggiunge il dottor Colangeli – non devono esistere più i concetti di dominanza e sottomissione, ma quelli di collaborazione e gioco. Il cane va premiato quando fa bene, un esempio per tutti: non si sgrida il piccolo se sporca dentro casa, lo si deve interrompere e, ogni volta che fa fuori i suoi bisogni, si deve premiare con un bocconcino appetitoso’.
Un cucciolo, per essere tolto dalla madre e dato in adozione, deve aver compiuto almeno 60 giorni. ‘Eseguite le prime vaccinazioni, Fido non deve essere relegato in appartamento, non bisogna cioè aspettare tutti i richiami, ma è importante portarlo subito fuori. E’ necessario che socializzi con gli altri cani e con le persone, uomini, donne e bambini. Il cane – continua il comportamentalista – deve stare al parco almeno un’ora al giorno perché così aumenta la sua capacità cognitiva, regolarizza le sue emozioni e partecipa alla vita sociale’.
Chicca Potter
00domenica 11 gennaio 2009 16:59
QUOTO SU TUTTO.
gughi potter
00domenica 11 gennaio 2009 17:39
Vero.
A mia sorella era stato un regalato un gattino dal suo ragazzo, perchè avevamo da poco perso il nostro.
Mamma non se l'è sentita di tenerlo.
Melinda84
00lunedì 12 gennaio 2009 11:51
Felici con il cane
Prima specie ad essere domesticata, il cane è presente in tutte le culture e in tutte le società associato all’uomo. Più di 10 mila anni fa lo aiutava nella caccia, nella difesa dei villaggi, nella pulizia del territorio. Nulla di nuovo, dunque, in una relazione che dura da millenni, se non che l’uomo si trova, oggi, a dover riscoprire il cane come valore sociale.
Vivere bene con il proprio amico a 4 zampe vuol dire separarlo dal concetto di ‘dovere’ (lo devo portare fuori, dal veterinario, gli devo dare da mangiare). Il cane va considerato un membro della società, un compagno di vita con cui andare in qualsiasi luogo sia permesso, dal giornalaio come al bar.
Secondo Luca Spennacchio, istruttore cinofilo e studioso di zooantropologia applicata, l’educazione del cane è un processo di formazione continuo: coinvolgere Fido nelle attività quotidiane vuol dire dargli la possibilità di adattarsi al contesto cittadino e di apprendere.
‘Stare nel mondo con il proprio cane vuol dire rinsaldare la relazione che si sta instaurando con lui, perché si condividono esperienze – spiega l’istruttore. Molta gente vive il migliore amico dell’uomo come un problema, mentre è un membro della famiglia, non un elemento aggiunto. In sua compagnia si scoprono cose nuove sulla realtà che ci circonda’.

Un grande ostacolo è rappresentato dal fatto che gli uomini non hanno ancora integrato il cane nel processo urbano (progetto Buon Cittadino a 4 zampe) ‘E’ necessario – prosegue l’istruttore - che Fido venga conosciuto meglio , la sua presenza nelle strade e nei locali pubblici deve diventare la normalità, come avviene in molte città europee. La relazione si costruisce giorno per giorno con la condivisione, con i giochi, con lo sport, e non facendo esercizi di educazione’.
Ogni gesto quotidiano ha una grande importanza, ancor di più se rigua la sopravvivenza, come nel caso dell’alimentazione, fondamentale per la salute del cane. Il cibo può trasformarsi in strumento educativo attraverso cui Fido apprende autocontrollo e gestione di se stesso.
‘Quando prepariamo da mangiare – spiega Luca Spennacchio – il grado di eccitazione del cane è alto. E’ fondamentale che lui riesca a controllarsi e noi dobbiamo essere pronti a premiarlo nel momento in cui si calma. A quel punto posiamo la ciotola per terra e lo lasciamo da solo a gustarsi la cena’.
Ma quante volte mangia un cane? ‘I cuccioli generalmente tre o quattro volte al giorno, i cani adulti preferibilmente due. Dopo circa un quarto d’ora, è utile controllare se il cibo nella ciotola è finito, per prima cosa perché il cane non deve averlo sempre a disposizione e poi perché è un ottimo elemento di controllo sulla salute del cane: se è inappetente c’è qualcosa che non va’.
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