Garlasco, rivelazione di un inquirente
Alberto Stasi, il fidanzato di Chiara Poggi e unico indagato per l'omicidio della ragazza, non avrebbe trascorso tutta la mattinata al lavoro sul proprio pc per preparare la tesi di laurea, ma solamente qualche minuto tra le 9 e le 10 di quel 13 agosto, il giorno in cui la 26enne fu uccisa in casa, a Garlasco. Lo rivela un inquirente. I Ris hanno chiesto al ragazzo il dischetto sul quale è stata salvata la tesi.
Se questa voce fosse confermata, Alberto avrebbe avuto solamente il tempo di avviare il sistema operativo e dare un'occhiata a un file. E non, come sostenuto da lui e dal suo legale Giovanni Lucido nella linea difensiva, di lavorare per ore alla tesi. Proprio per questo i carabinieri del Ris di Parma gli hanno sequestrato un dischetto estratto dal computer portatile sul quale lavorava. Il dischetto dovrebbe essere sufficiente a rilevare a che ora il ragazzo si è collegato e scollegato dal computer.
Intanto gli esperti del Ris sono tornati nella villetta di Garlasco per un altro sopralluogo. Se la traccia di sudore trovata sulla maglietta di Chiara fosse di Alberto, se le impronte vicino al cadavere gli appartenessero e se i controlli sul pc dimostrassero che è stato utilizzato solo pochi minuti, per il giovane le cose si complicherebbero. Il suo alibi sarebbe compromesso e il pm Rosa Muscio potrebbe stabilire nuovi provvedimenti nei suoi confronti. Se invece, dai riscontri il fidanzato fosse scagionato, gli inquirenti dovrebbero ripartire daccapo. Ci vorranno comunque una decina di giorni per avere i risultati di queste verifiche.
E mentre le indagini proseguono, l'avvocato Lucido dice che Alberto "è un ragazzo forte" ma "viste le pressioni che subisce non mi stupirei se dovesse avere un crollo psicologico".