Albakiara: la favola negata dei ragazzi di oggi

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Melinda84
00sabato 25 ottobre 2008 17:51
Non sognano più il primo bacio nè hanno il minimo senso del pudore, i ragazzi di 'Albakiara', perchè sono troppo impegnati a fumare canne, sniffare coca e fare quanto più sesso possibile. In un mondo in cui chiaramente "il tempo delle mele è finito...", come recita una delle battute 'cult' del film, i giovani protagonisti si ritrovano a dover fare i conti con una realtà che non ha nulla di fiabesco, e che sembra essere il fondo di una vita inutile e senza via di scampo.

La protagonista, Chiara appunto - interpretata da Laura Gigante - personaggio in bilico tra le scelte estreme "da grande" e l'ingenuità tipica dei ragazzi, è innamorata di Nico (Davide Rossi, figlio di Vasco), che fa il dj ma 'arrotonda' gestendo un sito porno in cui mette on-line le prestazioni di sesso che lui stesso richiede ad alcune amiche.
Quando un giorno Chiara trova nel suo scantinato 200 kg di cocaina rubati dallo zio, pensa di fare il 'colpaccio' spacciandoli da sola, ma si ritrova a dover fare i conti con un poliziotto (Raz Degan), corrotto e pazzoide, che le metterà seriamente i bastoni tra le ruote...
La storia, di per sè, è forte, ma è resa ancor più dura dal ritratto dei personaggi, che, assicura il regista, non sono tanto diversi dai ragazzini che vivono nella realtà odierna. "Tutto è cominciato due anni fa - ha detto Salviati - quando ho intervistato circa 800 ragazzini, tra Modena e Bologna, e ho sentito da loro fatti incredibili: dodicenni che sniffano, bidelli spacciatori. Così mi è venuta l'idea di fare un film che fosse una provocazione, una favola cattiva, all'opposto delle cose alla Moccia o alla Brizzi, e che rappresentasse davvero il mondo dei giovanissimi".
Senza dubbio, quindi, Salviati può essere considerato l'anti-Moccia, anche se il suo non è certo un occhio di compiacimento verso la realtà che racconta: "Il messaggio che trasmette mi sembra chiarissimo - dice il regista - e cioè, che chi tocca certe cose muore".
Poi, Salviati aggiunge: "Abbiamo già fatto dei test, mostrando la pellicola ai ragazzini: prima si sono divertiti, alla fine ne sono usciti scioccati. E' come se gli avessimo dato un calcio nella pancia. Credo che anche i genitori debbano vederlo: invece pensano che tutto va bene, che ai loro figli queste cose non capitano. Per me invece Albakiara è una rappresentazione, sotto forma di favola, di ciò che sta realmente accadendo".
Per quanto riguarda il titolo del film, è evidente il riferimento alla celebre canzone di Vasco Rossi. "Ho avuto l'intuizione - racconta ancora Salviati - di raccontare una ragazzina che fosse la versione attuale dell'Albachiara anni Settanta: ho proposto l'idea a Vasco, che è stato molto colpito da questa dissacrazione della sua canzone più celebre. E che si è detto disposto a cedermi anche altri suoi brani".

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