gughi potter
00domenica 31 agosto 2008 23:35
di Francesco Petrarca
Solo et pensoso i piú desert campi
vo mesurando a passi tardi et lenti,
et gli occhi porto per fuggire intenti
ove vestigio human l'arena stampi.
Altro schermo non trovo che mi scampi
dal manifesto accorger de le genti,
perché negli atti d'alegrezza spenti
di fuor si legge com'io dentro avampi:
Sì ch'io mi credo omai che monti et piagge
et fiumi et selve sappian di che tempre
sia la mia vita, che'é celata altrui.
Ma pu sí aspre vie né sí selvagge
cercar non so ch' Amor non venga sempre
ragionando con meco, et io co'llui.
gughi potter
00giovedì 4 settembre 2008 17:24
Non mi piace a nessuno?
Secondo me è un sonetto estremamente bello e suggestivo.
Melinda84
00giovedì 4 settembre 2008 21:26
E' molto personale credo ^^ forse anche un pò malinconica, però è bella :)Mi piace soprattutto questo pezzo:
Altro schermo non trovo che mi scampi
dal manifesto accorger de le genti,
perché negli atti d'alegrezza spenti
di fuor si legge com'io dentro avampi
gughi potter
00giovedì 4 settembre 2008 21:33
Re:
Melinda84, 04/09/2008 21.26:
di fuor si legge com'io dentro avampi
indubbiamente penso sia il fulcro del sonetto.
che la gente capisce quello che lui sta provando semplicemente vedendolo, magari guardandolo negli occhi.
Melinda84
00giovedì 4 settembre 2008 22:23
Già mi ha colpito quella parte infatti, ho inserito tutto il pezzo però perchè collegato