Somalia,reporter rapita e stuprata

Mistero sulla sorte della giornalista canadese Amanda Lindhout e del collega australiano Nigel Brennan: di loro si sono perse le tracce dal 23 agosto del 2008 in Somalia. Dovevano fare un reportage sui campi profughi. E invece sono finiti nelle mani di un gruppo di banditi i quali, oltre a chiedere un riscatto milionario, hanno ridotto in schiavitù Amanda. La canadese sarebbe anche rimasta incinta.

Amanda è una 28enne dai capelli biondi, il corpo esile e la pelle bianchissima. Una specie di trofeo per i mostri che la stanno tenendo in ostaggio e che l'hanno trasformata in una schiava del sesso. Violentata ogni giorno a turno dai suoi aguzzini. E durante queste violenze sarebbe anche rimasta incinta. Ma le voci si rincorrono anche sul suo compagno di disavventura, Nigel Brennan, costretto alla conversione all'Islam per sposare un paio di donne somale. Un'altra versione dei fatti è quella pubblicata sul sito internazionale Jihad Watch che parla di un "matrimonio" obbligato tra Amanda e uno dei suoi carcerieri che l'ha violentata e messa incinta.

La versione invece raccolta dal Corriere della Sera è completamente diversa: Amanda non è incinta e Nigel non si è sposato. I due sarebbero segregati in una baracca a Bakara Market. I rapitori vorrebbero solo soldi, tanti soldi: 2,5 milioni di dollari. Dall'ambasciata canadese, si dice, sono stati messi a disposizione solo 250mila dollari.