Dibattitto #10: L'America di Barack Obama

Anch'io, come voi, sono molto molto felice per l'elezione di Obama.
Un presidente nero era un sogno che ricorreva da tempo in America e, conseguentemente, in tutto il mondo: si sa, il presidente degli Stati Uniti diventa un pò il presidente del mondo intero. Beh sì, magari di tanto in tanto ci si poteva anche infastidire al sentire sempre parlare delle elezioni anche qui in Italia ma ribadisco che secondo me è stato importantissimo discuterne così e così tanto in tutto il mondo, esattamente per il motivo che accennavo prima. Molte delle scelte mondiali, che si ripercuoteranno anche sul nostro Paese, saranno intraprese da Barack Obama, che lo vogliamo o no.
Anch'io sono contenta che finalmente Bush vada a casa, e concordo anche con il fatto che ora stia ad Obama rimboccarsi le maniche per riprendere il filo della disastrosa situazione lasciata dall'ex presidente, per niente rosea. Deve fronteggiare la crisi economica che non ha investito solo gli Stati Uniti, bensì tutto il mondo e in questo si vedrà la capacità dei vari paesi europei e non di attuare finalmente dei veri e propri piani di politica internazionale, che non scadano più nel ridicolo.
Barack può costituire la svolta e i presupposti ci sono tutti.. Anch'io conosco poco il suo programma: ne ho letto solo alcuni pezzi. Conosco ad esempio le sue idee in materia di aborto.. Vuole lasciare le donne del suo paese libere sino ad un determinato mese della gravidanza (non so quale), garantendo però aiuti a loro, ai figli, alle famiglie in difficoltà più in generale.
Sapete bene che non condivido l'aborto, in nessuna sua forma.. ma non sarà questo a farmi cambiare idea su di lui, anche perchè Obama deve fronteggiare la situazione di quasi un intero "continente", multietnico, profondamente lacerato dalle diversità, costituito da più e più stati. E poi da un progressista non ci si poteva aspettare altro.. cerco di vedere il lato positivo, prendendo per buoni i propositi sul sostegno alle famiglie su cui gravano condizioni del genere. Sostegno che comunque non si limiterà solo alle donne in gravidanza, che non sanno quale decisione sia meglio prendere, ma che si allargherà ad ogni tipo di disagio possa colpire i nuclei familiari americani.
Occorre ricordare che, per una volta, la Casa Bianca ospiterà un presidente che, prima di diventare quel che è diventato, prestava il suo servizio in un quartiere come il Bronx, perennemente a contatto con la gente che ha maggior bisogno di aiuto. Questo mi fa essere ancor più fiduciosa nei suoi riguardi.. è più facile riporre fiducia in uno come lui piuttosto che in un altro che in non so quanti anni di presidenza è stato ritratto unicamente mentre giocava a golf o mentre andava a caccia-.- Ma per favore..
Per il resto, ho apprezzato moltissimo il suo discorso post-elezione.. mi ha quasi commosso. Bellissime parole, finalmente vive di significato e non vuote e gettate al vento. Mi ha stupito positivamente anche McCain che davvero ha abbandonato la scena da vero signore, congratulandosi con Obama, invitando tutti, anche coloro che non erano contenti per la sua elezione, a collaborare con il nuovo presidente per perseguire il comune scopo di rendere gli Stati Uniti un posto migliore.
E quando qui si dice che osannare l'America adesso è solo pura retorica mi viene da ridere.. non si può obiettare al fatto che gli Stati Uniti ci abbiano dato una concreta lezione di democrazia, di rispetto, di patriottismo, di voglia di fare per il proprio paese. Mentre l'Italia scade sempre più nel ridicolo.. l'opposizione si scanna con la maggioranza senza nemmeno cercare un punto di incontro, il nostro premier abbronzato -pure lui- è lo zimbello del mondo (ma quando se ne va a casa??), non siamo in generale in grado di portare avanti con coerenza un progetto comune che possa solo far bene al nostro Paese. Sono questi i momenti in cui emigrerei negli Stati Uniti.

Per il resto sono felice, speranzosa e soddisfatta.. In un momento difficile come questo, Obama ha almeno riacceso la speranza nei cuori di milioni di americani (e un pò anche in quelli di tutto il mondo).
Si dice che l'elezione di Barack Obama, in quanto presidente nero, impegnato, con trascorsi "anomali" ma più che positivi per essere un presidente, costituisca l'evento storico più importante negli ultimi 100 anni, dopo il crollo del muro di Berlino. E diciamo che non è da poco..