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Dibattito #9: La Chiesa nel 2000

Ultimo Aggiornamento: 06/11/2008 19:49
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02/11/2008 20:27
 
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Quale visione avete della Chiesa oggi? Per lo più positiva o negativa?
Ritenete opportuno che la chiesa si adegui alla società odierna, anche se questo significa mettere in discussione dei principi?
E in particolare, cosa pensate in materia di:
aborto, eutanasia, diritti dei gay, divorzio (e eventuali altri temi scottanti che non ho enunciato)?
La vostra posizione, in questi casi, si avvicina, si allontana o coincide con quella della Chiesa?

Si tratta di un argomento molto vasto, per questo ho preferito con queste domande suggerire di specificare prima la propria visione generale "dell'argomento", scendendo solo dopo nel particolare (sempre in riferimento alla Chiesa comunque e non trattando a 360° i singoli argomenti).
[Modificato da Chicca Potter 02/11/2008 20:28]


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03/11/2008 13:25
 
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Sicuramente il mondo di oggi sta cambiando, ma non cambia la mia mentalità..forse purtroppo o per fortuna non so, ma sono fedele ai principi della Chiesa per lo meno per c'ho che riguarda aborto, eutanasia, diritti dei gay e divorzio..anche se devo dire che probabilmente in ognuno di questi argomenti ci sarebbe qualcosa da mettere in discussione per quanto io sia d'accordo...
L'aborto ad esempio, uccidere una creatura che non ha nemmeno avuto l'occasione di venire al mondo è una delle cose più brutte che ci possano essere, sta di fatto che in molti casi se il feto ha malformazioni e si rischia che il bambino nasca con problemi poi non è facile sacrificarsi a vita.
Non siamo nessuno per dire che quel piccolo nonostante abbia problemi non debba nascere.
Conosco delle persone amiche dei miei, che hanno una figlia di 26 anni, in carrozzella con la mente di un bimbo di due anni e il corpo di una ragazza adulta...quando vedi l'amore che i genitori ci mettono per prendersi cura di lei mi rendo conto di quanti sacrifici facciano e stiano facendo tutt'ora.E il pensiero martellante nella testa quando si domandano che cosa succederà alla loro morte alla loro figlia.
Poi ci sono i casi un cui una donna subisce violenza..ringrazio il Signore che a me non è mai successo nulla di tutto ciò finora, ma qualora la ragazza o bambina (perchè a volte sono pure bambine quelle che rimangono incinta per mano di questi) potrebbero anche avere il diritto di dicedere se tenere il figlio oppure no...anche se a quel punto mi chiedo, che colpa ne ha quella creatura se la sua sorte per venire al mondo è stata questa!
Poi ci sono i casi in cui durante un rapporto c'è l'errore, e capita da giovanissimi e da meno giovani, fatto sta che secondo me la cosa dell'errore è una gra buffonata, se hai tanto cervello per avere un rapporto sessuale, ce l'hai pure per rimboccarti le maniche e crescere un figlio!
Per quanto riguarda l'eutanasia, mi viene in mente Eluana...quello secondo me è uno stare attaccati alla vita per forza.. anche se sempre per lo stesso motivo di prima non siamo nessuno per dire chi deve vivere o morire..quella è una sofferenza! ma che vita è, dormire per anni in un letto d'ospedale attaccato ad una macchina.
Per questi casi eccezionali sarebbe da rivedere qualcosa secondo me.
Per i diritti dei gay, è un grande argomento pure questo, ci sono, sono persone, che hanno diritto di vivere come tutti, ma il matrimonio, è fondato tra l'unione di un uomo e una donna che genera un bambino, e questo tra gay non è possibile. Sarò pure ottusa perchè il mondo sta cambiando ma i principi sono quelli che devono rimanere, e per me questo è un principio base.
Per ciò che riguarda il divorzio, ci sarebbe da fare una premessa.
Purtroppo il matrimonio adesso viene preso con fin troppa leggerezza soprattutto tra i giovani, c'è da dire anche che da che è entrata in vigore la legge sul divorzio non ci si pensa due volte a sposarsi e lasciarsi anche per una minima sciocchezza.
Prima se non altro i tentativi di una coppia per tornare insieme e riprovare era molti di più di quanti sono ora.
C'è da dire però che in alcuni casi, è inutile stare insieme se poi non c'è più quell'amore che lega il matrimonio all'inizio...
Sono argomenti tutti molto complessi...io però sono molto legata a quei principi anche antichi della Chiesa, io ci credo e finchè posso cercherò di rispettarli anche perchè poi immagino che ogni cosa vissuta personalmente sia diversa



04/11/2008 13:47
 
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Premetto che non ho avuto il tempo materiale per leggere il commento di Melinda, ma lo farò al più presto perchè mi piace confrontarmi con Voi.

Alora io penso che la Chiesa del 2000 non sia poi tanto differente dalla Chiesa di anni fa. Nell'800, e anche prima, la Chiesa si è macchiata di crimini orribili, e questo è un dato oggettivo: persecuzioni, condanne e altro ancora. Questi dati nessuno potrà mai cancellarli. Attualmente è assolutamente differente, ma Chiesa non condanna a morte un eretico, ma a parer mio ci sono altri modi con cui la Chiesa continua la sua opera di "discriminazione".

Vi dico che io sono cristiano credente, non proprio praticante, ma mi piace andare a Messa quando ho il tempo oppure quando lo sento. Detto chiaramente, non amo compiere un'azione perchè costretto, come accadeva ai tempi del Catechismo.

Ad ogni modo, ritengo che la Chiesa di oggi (come suggeriva Federica in un post tempo fa) non possa ribaltare la frittata e proclamarsi annunciatrice di valori che un tempo non ha mai nè sostenuto nè apprezzato. La Chiesa mantiene saldi dei principi, ma penso che ci siano altri modi con cui possa manifestare il proprio disprezzo per persone che possiedono dignità in quanto proprio persone.

L'esempio del matrimonio tra gay è calzante: ci sta che la Chiesa non possa celebrarlo in luogo sacro, proprio perchè la parola di Cristo affermava l'unione tra uomo e donna, ma la Chiesa non si limita ad escludere il sacro matrimonio tra gay, la Chiesa li disprezza: più volte si è scagliata contro le coppie omosessuali invitando a riflettere sul valore della famiglia. Ora, penso che ognuno debba mantenere i propri spazi e, ahimè, credo proprio che la Chiesa non ne sia capace. Potere temporale e potere spirituale sono in lotta da sempre, ed è anche giusto che collaborino insieme. La Chiesa cerca tuttora di scavalcare quelle barriere che definisco del giusto confine tra potere temporale e spirituale.

Altro fatto che mi dà noia è quello del divorzio: non sono mai stato d'accordo con la Chiesa e penso che non sarò mai. La gente cambia, c'è chi si trasforma completamente e diventa un pazzo, esce di testa. Compie delle stragi. Perchè una donna (o un uomo) deve essere condannato a vivere l'unica vita che Dio ci ha donato in questo stato di ansia? Solo perchè la Chiesa afferma che uomo e donna, una volta sposati, non possono essere divisi da alcune se non dalla morte, ovvero da Dio.
Ecco io questo proprio non lo concepisco.

Federica, sempre lei, tempo fa disse che la Chiesa non può smontare dei principi che appoggia da sempre: io penso che invece debba cominciare a farlo. I credenti sono sempre di meno, e continueranno a diminuire se la Chiesa continua ad imporre delle regole che ormai nessuno rispetta più. Delle banalità. La Chiesa va svecchiata, non bisogna continuare in eterno a celebrare sempre allo stesso modo, a seguire quei principi che non hanno nè capo nè coda. La Chiesa deve anche invitare il credente alla comunione: troppo semplice "offrire" dei sacramenti a bambini di 10 anni.

Quanto ad aborto ed eutanasia preferirei non pronunciarmi, perchè non riesco ad assumere una posizione ancora stabile e preferire rifletterci su.
05/11/2008 15:07
 
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La mia posizione credo che ormai sia chiara ma ritengo necessario fare una panoramica generale di quel che penso: per me, di tutto il discorso di Carlo, è il principio di fondo che non va.
"La Chiesa afferma, la Chiesa dice.." La Chiesa non è soltanto un apparato burocratico che decide delle regole e ti sbagli di grosso se credi che sia la Chiesa, in quanto entità umana, a stabilire determinate norme che i cristiani dovrebbero applicare.
La Chiesa si basa su un testo sacro quindi si fa semplicemente "portavoce" di un messaggio che non nasce dalla Chiesa in sè stessa, ma da Dio!
Ne consegue che non è la Chiesa, come dici tu, ad affermare, per fare un esempio, che "uomo e donna una volta sposati non possono essere divisi da nient'altro se non da Dio". Lo disse Dio stesso nella persona di Gesù 2000 anni fa. La Chiesa è semplicemente testimone e portavoce di questo messaggio! E' sbagliato dire che sia la Chiesa a ad "affermare"..questo è il messaggio di Dio, è stato lui a dirlo!
E la Chiesa ha il compito di portare questo suo messaggio in tutto il mondo. A tal punto, può essa smembrare e rinnegare un messaggio che Dio stesso ha "pronunciato", conferendone addirittura il compito di portarlo avanti? Mi sembra chiaro che la risposta non possa essere affermativa.

Andando nello specifico, non puoi parlare di disprezzo.
Accetto se mi dici "sai, conosco un prete che tratta male un mio amico gay, che lo disprezza e lo considera un rifiuto della società", per esempio. Io, in tal caso, non conoscerei il prete in questione ma crederei a te che me lo stai dicendo e naturalmente, da cristiana, non potrei che concordare con te sul fatto che lui stia sbagliando! Anche se si tratta di un prete, non si sta comportando da tale perchè la prima cosa che Dio ha voluto e che ciascuno amasse l'altro, senza discriminazioni. Su questo siamo tutti d'accordo.
Ma se esistono al mondo preti che non hanno ancora ben capito il loro vero ruolo, che non hanno le idee chiare, non possiamo farci niente. Sono uomini e stanno sbagliando di grosso ma ciò non implica che sia la Chiesa, in primis, ad affermare certe cose. Questa è solo la visione contorta di un singolo (in tal caso di un prete) che non ha capito nulla e afferma cose che non stanno nè in cielo nè in terra.
Ora, non voglio metterti in bocca parole che non hai detto, so bene che non intendi generalizzare..ho fatto questo esempio solo per dire che ti crederei se tu venissi a raccontarmi qualcosa di simile perchè non è impossibile che da un individuo con le idee poco chiare, sia pur esso un prete, possano venir fuori frasi del genere.
Ma i discorsi della Chiesa può sentirli chiunque se accende la tv, può leggerli chiunque aprendo un giornale. Tutti ne possono venire a conoscenza anche recandosi da un prete vero e con le idee chiare (in sostanza non come quello dell'esempio) che può rendere più trasparente la situazione.I modi sono tanti e l'opinione della Chiesa è raggiungibile da tutti. Ed è univoca soprattutto. Quindi se tu vieni a dirmi che la Chiesa disprezza i gay io rispondo che non è vero. Le parole del Papa le senti tu come le sento io e sinceramente non ho mai rintracciato ombra di disprezzo, razzismo, antipatia nei confronti degli omosessuali.
Ma quando avresti sentito la Chiesa discriminare i gay? Non so davvero a cosa tu possa riferirti..
Il Papa ha sempre negato l'opportunità di celebrarne il matrimonio, di consentire loro di adottare un figlio ma questo significa forse discriminarli? No, la Parola di Dio è questa e non può essere cambiata, travisata, adattata alle nostre esigenze. D'altronde tu stesso hai affermato (a quanto ho capito) di essere d'accordo sul fatto che la Chiesa non possa consentire di celebrare in un luogo sacro un matrimonio tra due che non siano uomo e donna.. e quindi ci siamo, so che non hai detto il contrario. Ma allora in cosa sussiste la disciminazione da parte della chiesa nei confronti dei gay di cui tu parli? Hai mai forse sentito il Papa inveire contro di loro, disprezzarli, dir loro che fanno schifo, che non sono degni di stare a questo mondo? Non credo proprio. Nessuno lo pensa, solo gli ignoranti potrebbero parlare di un omosessuale in questi termini.
E se hai sentito con le tue orecchie preti, religiosi o chissà chi altro proferire parole simili puoi star certo che non parlano a nome della Chiesa (e sono ignoranti anche loro, a questo punto) perchè la essa non ha mai detto questo.
Dici che ci sono altri modi per discriminare..e quali sarebbero? Se a parole siamo entrambi d'accordo che essa non li discrimini, in che maniera lo starebbe facendo? Negandogli la possibilità di sposarsi? Tu stesso hai detto che comprendi il fondamento di questo principio. E allora in che modo?
Se ti riferisci al fatto che la Chiesa abbia sempre detto che la loro unione non è normale questo non è mica disprezzarli..
un uomo e un altro uomo possono procreare, garantendo la naturalità dell'atto sessuale? E una donna con una donna? No. Quindi è naturale e normale quello che avviene? Ne consegue logicamente che non lo sia. Poi ciascuno fa quello che vuole, la Chiesa lascia alla coscienza dell'individuo le proprie scelte (anche questo mi sembra una riprova del fatto che essa non li discrmini affatto, tra l'altro). E dicendo questo non afferma che loro siano "diversi".. perchè non lo sono e la Chiesa non l'hai mai detto.
Si dice, come è giusto che sia, che vivono la propria sessualità in modo sicuramente non naturale perchè non è normale che ad un uomo piaccia un altro uomo o che ad una donna piaccia un'altra donna. Non rientra nell'ordine naturale delle cose e questo non lo dice solo la Chiesa, lo dice la scienza, la biologia, la genetica. Non mi pare che si possa obbiettare su un discorso simile. L'atto sessuale tra due omosessuali non è naturale. Il matrimonio tra essi non può conseguentemte essere naturale.
E' un discorso razzista, discriminatorio, sprezzante questo?
La Chiesa non può da un giorno all'altro smentire la parola di Dio, che si basa sul fatto che l'unione debba avvenire tra uomo e donna, consentendo ai gay di sposarsi.

Stessa cosa vale per il divorzio: non è la Chiesa a sostenere da sè, perchè si è alzata una bella mattina e ha deciso di mettere questa "regola", così come tu la chiami, che uomo e donna una volta sposati non possono essere divisi se non da Dio.. L'ha detto Dio stesso e la Chiesa non può smentire, ancora una volta la parola di Dio. Deve annunciarla, testimoniarla sempre, anche se la sua posizione è scomoda. Mi rendo conto di quanti casi di divorzi ci siano, di quanti avvengano a causa di violenze che la moglie subisce, a causa di tradimenti.. umanamente sono cose che nessuno riesce ad accettare, io stessa. Umanamente è anche normale pensare (lo dissi anche nell'altra discussione) "perchè devo pagare io, da credente, le conseguenze di un matrimonio fallito a causa di mio marito che mi massacrava di botte, che beveva, che stuprava i miei figli.." o chissà cos'altro. Ma per questo esiste la fede. So che non tutti riescono ad accettare un discorso del genere, so che non tutti ce l'hanno ma è compito di ciascuno di noi coltivarla ed alimentarla. Non si può negare un principio detto da Dio stesso solo perchè siamo vittime di una tragedia.. se crediamo ci rendiamo conto che non possiamo adattare alle nostre specifiche esigenze la parola di Dio stesso(e comunque ricordo che in casi molto gravi esiste l'annullamento).


Ok, fine primo tempo [SM=x945985] Adesso devo uscire.. posterò la parte restante delle mie opinioni (su aborto, eutanasia etc..) più tardi.
Un bacio al mio love anche se per una volta abbiamo idee diverse [SM=x1355159] [SM=x945995]


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Sono già rientrata.. concludo brevemente quello che prima ho lasciato a metà..

Aborto ed eutanasia. Entrambi hanno alla base un unico discorso sulla vita e quindi preferisco affrontare gli argomenti contemporaneamente. Non posso essere d'accordo.. non potrò mai esserlo. E secondo me anche per il primo tra gli atei dovrebbe valere lo stesso discorso perchè, per quanto mi riguarda, non sono contraria all'aborto/eutanasia unicamente perchè credente, perchè la vita ce l'ha data Dio e solo lui può togliercela. Certo, da ciò non potrei mai prescindere ma io credo nella vita, punto e basta.. e chiunque, sia esso laico, ateo, cattolico, agnostico, se crede nella vita come valore non può pronunciarsi contro di essa.
Anche biologicamente è stato attestato che il feto è vita. In più aggiungo che non è vita solo il feto già in parte sviluppato, di 4-5 mesi.. lo è anche quell'entita biologica che si viene a creare al momento del concepimento, al momento che lo spermatozoo feconda l'ovulo. Lì c'è vita. E io che credo in essa, che non potrei mai toglierla a nessuno e che ritengo assurdo che un individuo possa anche solo concepire di togliere la vita ad un altro, che condanno gli assassini, che credo nella giustizia, non posso giustificare l'aborto, che è un assassinio sotto ogni punto di vista.

Idem per l'eutanasia. Io presto servizio a casa di un ragazzo di 25 anni che sembra un bambino. Il suo corpo ha le dimensioni di quello di un bimbo di 5 anni, non parla, non cammina, non si muove, non capisce, non fa niente autonomamente. Sta coricato se lo metti coricato, seduto se lo metti seduto. Noi che andiamo da lui gli facciamo fare degli esercizi per far sì che le sue condizioni respiratorie non peggiorino ed io in particolare per due ore la settimana sto accanto a lui mentre "fa la macchina".. si tratta di un aggeggio dove lui sta coricato, con delle cinghie che stringono meccanicamente la sua gabbia toracica, per poi allentarsi.. Svolgono in pratica meccanicamente le funzioni dei polmoni che in lui a volte scarseggiano. I suoi genitori conducono questa vita da 25 anni, non uno, e sapete come? Come se nulla fosse. Mi impressiona il coraggio, la voglia di andare avanti con il sorriso sulle labbra. Per loro è più che normale, è un figlio che devono accudire con amore, più dell'altro magari, ma senza avvertire il minimo sforzo, la minima fatica.
Hanno preso un dolore così grande e l'hanno trasformato in dono per sè stessi e per gli altri. Emanuele non svolge autonomamente la maggior parte delle funzioni vitali. Respira da solo, questo sì, ma come potete ben capire ha bisogno dei volontari che tra esercizi e macchina lo aiutano a far sì che le sue condizioni respiratorie non peggiorino. E allora che si fa, si giustifica il tutto dicendo che "questa non è vita, nessuno merita di trascorrere così la propria esistenza, nessuno merita di dover sopportare un dolore così grande nei confronti di un figlio in queste condizioni?" Certo, in termini di "merito" è vero, nessuno merita niente di tutto questo. Ma allora che facciamo, lo facciamo fuori?
Non potrò mai essere d'accordo con chi giustifica atti del genere, mi dispiace.


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05/11/2008 20:40
 
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Chicca Potter, 05/11/2008 15.07:

La mia posizione credo che ormai sia chiara ma ritengo necessario fare una panoramica generale di quel che penso: per me, di tutto il discorso di Carlo, è il principio di fondo che non va.
"La Chiesa afferma, la Chiesa dice.." La Chiesa non è soltanto un apparato burocratico che decide delle regole e ti sbagli di grosso se credi che sia la Chiesa, in quanto entità umana, a stabilire determinate norme che i cristiani dovrebbero applicare.
La Chiesa si basa su un testo sacro quindi si fa semplicemente "portavoce" di un messaggio che non nasce dalla Chiesa in sè stessa, ma da Dio!
Ne consegue che non è la Chiesa, come dici tu, ad affermare, per fare un esempio, che "uomo e donna una volta sposati non possono essere divisi da nient'altro se non da Dio". Lo disse Dio stesso nella persona di Gesù 2000 anni fa. La Chiesa è semplicemente testimone e portavoce di questo messaggio! E' sbagliato dire che sia la Chiesa a ad "affermare"..questo è il messaggio di Dio, è stato lui a dirlo!
E la Chiesa ha il compito di portare questo suo messaggio in tutto il mondo. A tal punto, può essa smembrare e rinnegare un messaggio che Dio stesso ha "pronunciato", conferendone addirittura il compito di portarlo avanti? Mi sembra chiaro che la risposta non possa essere affermativa.

Andando nello specifico, non puoi parlare di disprezzo.
Accetto se mi dici "sai, conosco un prete che tratta male un mio amico gay, che lo disprezza e lo considera un rifiuto della società", per esempio. Io, in tal caso, non conoscerei il prete in questione ma crederei a te che me lo stai dicendo e naturalmente, da cristiana, non potrei che concordare con te sul fatto che lui stia sbagliando! Anche se si tratta di un prete, non si sta comportando da tale perchè la prima cosa che Dio ha voluto e che ciascuno amasse l'altro, senza discriminazioni. Su questo siamo tutti d'accordo.
Ma se esistono al mondo preti che non hanno ancora ben capito il loro vero ruolo, che non hanno le idee chiare, non possiamo farci niente. Sono uomini e stanno sbagliando di grosso ma ciò non implica che sia la Chiesa, in primis, ad affermare certe cose. Questa è solo la visione contorta di un singolo (in tal caso di un prete) che non ha capito nulla e afferma cose che non stanno nè in cielo nè in terra.
Ora, non voglio metterti in bocca parole che non hai detto, so bene che non intendi generalizzare..ho fatto questo esempio solo per dire che ti crederei se tu venissi a raccontarmi qualcosa di simile perchè non è impossibile che da un individuo con le idee poco chiare, sia pur esso un prete, possano venir fuori frasi del genere.
Ma i discorsi della Chiesa può sentirli chiunque se accende la tv, può leggerli chiunque aprendo un giornale. Tutti ne possono venire a conoscenza anche recandosi da un prete vero e con le idee chiare (in sostanza non come quello dell'esempio) che può rendere più trasparente la situazione.I modi sono tanti e l'opinione della Chiesa è raggiungibile da tutti. Ed è univoca soprattutto. Quindi se tu vieni a dirmi che la Chiesa disprezza i gay io rispondo che non è vero. Le parole del Papa le senti tu come le sento io e sinceramente non ho mai rintracciato ombra di disprezzo, razzismo, antipatia nei confronti degli omosessuali.
Ma quando avresti sentito la Chiesa discriminare i gay? Non so davvero a cosa tu possa riferirti..
Il Papa ha sempre negato l'opportunità di celebrarne il matrimonio, di consentire loro di adottare un figlio ma questo significa forse discriminarli? No, la Parola di Dio è questa e non può essere cambiata, travisata, adattata alle nostre esigenze. D'altronde tu stesso hai affermato (a quanto ho capito) di essere d'accordo sul fatto che la Chiesa non possa consentire di celebrare in un luogo sacro un matrimonio tra due che non siano uomo e donna.. e quindi ci siamo, so che non hai detto il contrario. Ma allora in cosa sussiste la disciminazione da parte della chiesa nei confronti dei gay di cui tu parli? Hai mai forse sentito il Papa inveire contro di loro, disprezzarli, dir loro che fanno schifo, che non sono degni di stare a questo mondo? Non credo proprio. Nessuno lo pensa, solo gli ignoranti potrebbero parlare di un omosessuale in questi termini.
E se hai sentito con le tue orecchie preti, religiosi o chissà chi altro proferire parole simili puoi star certo che non parlano a nome della Chiesa (e sono ignoranti anche loro, a questo punto) perchè la essa non ha mai detto questo.
Dici che ci sono altri modi per discriminare..e quali sarebbero? Se a parole siamo entrambi d'accordo che essa non li discrimini, in che maniera lo starebbe facendo? Negandogli la possibilità di sposarsi? Tu stesso hai detto che comprendi il fondamento di questo principio. E allora in che modo?
Se ti riferisci al fatto che la Chiesa abbia sempre detto che la loro unione non è normale questo non è mica disprezzarli..
un uomo e un altro uomo possono procreare, garantendo la naturalità dell'atto sessuale? E una donna con una donna? No. Quindi è naturale e normale quello che avviene? Ne consegue logicamente che non lo sia. Poi ciascuno fa quello che vuole, la Chiesa lascia alla coscienza dell'individuo le proprie scelte (anche questo mi sembra una riprova del fatto che essa non li discrmini affatto, tra l'altro). E dicendo questo non afferma che loro siano "diversi".. perchè non lo sono e la Chiesa non l'hai mai detto.
Si dice, come è giusto che sia, che vivono la propria sessualità in modo sicuramente non naturale perchè non è normale che ad un uomo piaccia un altro uomo o che ad una donna piaccia un'altra donna. Non rientra nell'ordine naturale delle cose e questo non lo dice solo la Chiesa, lo dice la scienza, la biologia, la genetica. Non mi pare che si possa obbiettare su un discorso simile. L'atto sessuale tra due omosessuali non è naturale. Il matrimonio tra essi non può conseguentemte essere naturale.
E' un discorso razzista, discriminatorio, sprezzante questo?
La Chiesa non può da un giorno all'altro smentire la parola di Dio, che si basa sul fatto che l'unione debba avvenire tra uomo e donna, consentendo ai gay di sposarsi.

Stessa cosa vale per il divorzio: non è la Chiesa a sostenere da sè, perchè si è alzata una bella mattina e ha deciso di mettere questa "regola", così come tu la chiami, che uomo e donna una volta sposati non possono essere divisi se non da Dio.. L'ha detto Dio stesso e la Chiesa non può smentire, ancora una volta la parola di Dio. Deve annunciarla, testimoniarla sempre, anche se la sua posizione è scomoda. Mi rendo conto di quanti casi di divorzi ci siano, di quanti avvengano a causa di violenze che la moglie subisce, a causa di tradimenti.. umanamente sono cose che nessuno riesce ad accettare, io stessa. Umanamente è anche normale pensare (lo dissi anche nell'altra discussione) "perchè devo pagare io, da credente, le conseguenze di un matrimonio fallito a causa di mio marito che mi massacrava di botte, che beveva, che stuprava i miei figli.." o chissà cos'altro. Ma per questo esiste la fede. So che non tutti riescono ad accettare un discorso del genere, so che non tutti ce l'hanno ma è compito di ciascuno di noi coltivarla ed alimentarla. Non si può negare un principio detto da Dio stesso solo perchè siamo vittime di una tragedia.. se crediamo ci rendiamo conto che non possiamo adattare alle nostre specifiche esigenze la parola di Dio stesso(e comunque ricordo che in casi molto gravi esiste l'annullamento).


Ok, fine primo tempo [SM=x945985] Adesso devo uscire.. posterò la parte restante delle mie opinioni (su aborto, eutanasia etc..) più tardi.
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Tesoro mio, Il Vaticano ribadisce il no ai sacerdoti gay

Non è forse discriminazione questa?
05/11/2008 23:10
 
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ma un omosessuale, con idee distorte sulla sessualità, sui rapporti sessuali tra gay spacciati per naturali come quelli tra uomo e donna, come può diventare sacerdote, essere una guida se lui stesso non ha le idee chiare?
Non è possibile! Questa non è discriminazione.. non tutti sono in grado di svolgere determinati compiti. Anche in questo caso vale questo prinicipio per i motivi che ho scritto sopra!!
[Modificato da Chicca Potter 05/11/2008 23:10]


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06/11/2008 13:38
 
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Chicca Potter, 05/11/2008 23.10:

ma un omosessuale, con idee distorte sulla sessualità, sui rapporti sessuali tra gay spacciati per naturali come quelli tra uomo e donna, come può diventare sacerdote, essere una guida se lui stesso non ha le idee chiare?
Non è possibile! Questa non è discriminazione.. non tutti sono in grado di svolgere determinati compiti. Anche in questo caso vale questo prinicipio per i motivi che ho scritto sopra!!




Ma quali idee ed idee amore mio?
Come tu ed io avvertiamo attrazione per persone del sesso opposto, ci può essere gente che la avverte per persone dello stesso sesso.
Sono idee?
06/11/2008 18:03
 
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Ovviamente non mi riferivo all'attrazione, so bene che quella non è affatto un'idea.
Ma è indubbio che gran parte degli omosessuali nutrano la convinzione (l'idea, appunto) che sia perfettamente naturale che un uomo possa sentirsi attratto da un altro uomo, quando invece naturale non è. Ecco cosa intendo per idee distorte sull'omosessualità.
E' logico che uno che si dichiari gay, ma che si rende perfettamente conto che il suo provare attrazione per un individuo del suo stesso sesso non rientri nell'ordine naturale delle cose, abbia le idee chiare e che quindi, in teoria, potrebbe anche rivestire un ruolo del genere (sempre mirando al fatto che si deve avere le idee chiare e non confuse su un argomento così importante come questo). Ma come ci si può accertare che un aspirante sacerdote gay le idee ce le abbia davvero così chiare? Non c'è nessun mezzo per verificare una cosa del genere e se poi si considera che la gran parte dei gay è convinta che il proprio orientamento sessuale sia naturale, la Chiesa non ha materialmente gli strumenti per poter dire: possono diventare sacerdoti solo coloro che hanno compreso a fondo la realtà delle cose, gli altri no. Perchè non c'è un modo oggettivo per poter attestare una cosa del genere, perchè sarebbe ridicolo e presuntuoso fare un discorso individuale del tipo "tu sì, tu no" che la Chiesa non sarebbe nemmeno in grado di portare avanti perchè è materialmente impossibile.
[Modificato da Chicca Potter 06/11/2008 18:05]


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06/11/2008 18:22
 
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Re:
Chicca Potter, 06/11/2008 18.03:

Ovviamente non mi riferivo all'attrazione, so bene che quella non è affatto un'idea.
Ma è indubbio che gran parte degli omosessuali nutrano la convinzione (l'idea, appunto) che sia perfettamente naturale che un uomo possa sentirsi attratto da un altro uomo, quando invece naturale non è. Ecco cosa intendo per idee distorte sull'omosessualità.
E' logico che uno che si dichiari gay, ma che si rende perfettamente conto che il suo provare attrazione per un individuo del suo stesso sesso non rientri nell'ordine naturale delle cose, abbia le idee chiare e che quindi, in teoria, potrebbe anche rivestire un ruolo del genere (sempre mirando al fatto che si deve avere le idee chiare e non confuse su un argomento così importante come questo). Ma come ci si può accertare che un aspirante sacerdote gay le idee ce le abbia davvero così chiare? Non c'è nessun mezzo per verificare una cosa del genere e se poi si considera che la gran parte dei gay è convinta che il proprio orientamento sessuale sia naturale, la Chiesa non ha materialmente gli strumenti per poter dire: possono diventare sacerdoti solo coloro che hanno compreso a fondo la realtà delle cose, gli altri no. Perchè non c'è un modo oggettivo per poter attestare una cosa del genere, perchè sarebbe ridicolo e presuntuoso fare un discorso individuale del tipo "tu sì, tu no" che la Chiesa non sarebbe nemmeno in grado di portare avanti perchè è materialmente impossibile.



Tesoro ma tu parli dal punto di vista cattolico voglio sperare.
O devo dedurre che sei così maledettamente chiusa di mente da pensare all'omosessualità come una malattia?
06/11/2008 18:33
 
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Io non ho mai detto che si tratta di una malattiaO_O
Qualche post fa ho detto che l'unione omosessuale anche da un punto di vista fisiologico non rientri nell'ordine naturale delle cose, è vero, ma da qui a dire che è una malattia ce ne passa, infatti non l'ho mai detto e mai pensato. Questo è essere meno chiusi di testa di quanto tu possa pensare, guarda.. Per quanto mi riguarda, è essere chiusi di testa ritenere che sia tutto perfettamente normale e naturale (e non parlo solo da un punto di vista cattolico).. non parlo certamente di malattia, ma non puoi nemmeno dirmi che è fisiologicamente naturale perchè questo significa davvero voler mettere la testa sotto la sabbia.
Poi certo, io parlo prevalentemente da un punto di vista cattolico.. e ribadisco che non ho mai parlato di malattia. Certamente non posso però definire l'omosessualità come qualcosa di innaturale solo da un punto di vista cattolico, perchè anche fisioligicamente parlando, per come uomo e donna sono fatti, è illogico credere che essa rientri nell'ordine naturale delle cose.


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06/11/2008 18:38
 
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Non so.
A me con quel sottolineare cento volte il "naturale" davi l'impressione di ritenerla quasi una malattia.
Comunque non so che dirti, abbiamo idee assolutamente differenti.
06/11/2008 18:44
 
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Re:
gughi potter, 06/11/2008 18.38:

Non so.
A me con quel sottolineare cento volte il "naturale" davi l'impressione di ritenerla quasi una malattia.
Comunque non so che dirti, abbiamo idee assolutamente differenti.



Il sottolinearlo è venuto da sè e unicamente perchè non può essere giudicata una cosa normale al pari dell'eterosessualità. Dietro questo, a parte tutto, ci sono fior fior di studi che dimostrano che spesso l'omosessualità si manifesta come tendenza indotta (nel senso che uno gay non ci nasce, a dispetto delle credenze popolari). Non si può dire che sia naturale perchè l'atto sessuale tra gay non è naturale. Non consente di procreare. E' l'atto sessuale non mira solo al piacere, ma anche alla procreazione = non è naturale.
Ma non ho mai detto che si tratta di una malattia e confermo che non lo penso. Se tu credi che sia questa la mia convinzione io più che dirti che ti sbagli non so che fare.. Hai avuto un'impressione sbagliata che io sto smentendo. Tutto qui. Non è così, per quanto mi riguarda, e non l'ho mai detto.. poi ciascuno è libero di credere quel che vuole, ovviamente.



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06/11/2008 19:39
 
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Ma Federica, figurati se dopo tutto questo tempo non ti credo.
Ti ripeto, mi avevi dato quell'impressione ma l'hai smentitca immediatamente e ti credo, ti assicuro.
06/11/2008 19:49
 
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Eh menomale allora.. mi era sembrato che non ne fossi convinto.
L'importante è questo, tesoro.. *_*


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