Un bimbo nigeriano di un anno è morto a Treviso per un'emorragia. Secondo le prime ipotesi dei sanitari, l'emorragia potrebbe essere stata causata da una circoncisione. Il bambino è giunto stamani all'ospedale Ca' Foncello di Treviso già privo di vita. L'autopsia verrà effettuata entro domani.
Fermata una nigeriana. La squadra mobile della questura di Treviso ha sottoposto a fermo una donna nigeriana, Thomas Bimbola, di 34 anni, indiziata dei reati di omicidio preterintenzionale ed esercizio abusivo della professione medica. E' ritenuta la responsabile della circoncisione eseguita ieri sera sul bambino.Il fermo è stato deciso al termine dell'interrogatorio al quale la donna, che vive a Meolo (Venezia), dove è titolare di un call center - è stata sottoposta a partire dal pomeriggio di oggi. Durante perquisizioni nella sua abitazione, gli investigatori della squadra mobile di Treviso, coordinati dal dirigente Riccardo Tumminia hanno trovato piccoli attrezzi chirurgici e altro materiale sanitario. Secondo gli investigatori la donna è conosciuta nel mondo degli immigrati di fede islamica per l'esecuzione di circoncisioni su neonati, anche dietro compenso.
In sospeso la posizione dei genitori. In serata i genitori del bambino, che per tutta la giornata si sono fermati nella questura di Treviso, hanno lasciato gli uffici della squadra mobile in stato di libertà. Sulla loro posizione giuridica deciderà nei prossimi giorni il sostituto procuratore della Repubblica Giuseppe Salvo. Per quanto riguarda le motivazioni per le quali il bimbo è stato circonciso, nonostante i genitori si siano dichiarati di religione cattolica, non sono state diffuse notizie ufficiali. Gli stessi genitori hanno detto agli investigatori di aver deciso la circoncisione del piccolo secondo antiche tradizioni del loro paese di origine, la Nigeria. I due avrebbero corrisposto un compenso in denaro per la circoncisione I genitori hanno raccontato che il bambino, figlio unico, è stato sottoposto a circoncisione nella loro abitazione a Visnadello di Spresiano (Treviso): l'appartamento è stato posto sotto sequestro. Entrambi hanno detto di essere di fede cattolica. La coppia stamani ha visto che il piccolo non dava più segni di vitae ha chiesto l'intervento di un'ambulanza che ha portato il bimbo in ospedale, dove è giunto morto. I due hanno meno di 30 anni e si sono trasferiti in provincia di Treviso solo da qualche mese. Prima vivevano a Roma.
Posto sotto sequestro l'appartamento dei genitori. All'interno dell'abitazione dei genitori del bimbo la polizia ha rilevato tracce di sangue nella camera del bambino, sul fasciatoio e in cucina compatibili - secondo gli investigatori - con l'ipotesi che il piccolo abbia potuto avere un'emorragia dopo la circoncisione, eseguita proprio all'interno dell'appartamento. Nell'abitazione sono stati trovati i resti di una confezione di un bisturi monouso.
L'opinione dell'esperto. Un intervento di circoncisione non è banale e va incontro ai rischi di tutte le operazioni chirurgiche anche se fatto in ospedale. Lo afferma Fabio Ferro, responsabile della chirurgia andrologica dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, commentando la notizia di un bambino morto a Treviso per una circoncisione praticata al di fuori di strutture sanitarie. «Prescindendo dalla natura della circoncisione, questa sembra un'operazione banale ma, in realtà, è rischiosa, perchè l'organo genitale maschile è molto sanguificato - afferma Ferro - quando necessario andrebbe quindi sempre fatta in ospedale da persone esperte. Per dare un'idea dell'attenzione necessaria si può dire che l'intervento dura quanto quello di un'ernia inguinale». L'emorragia, afferma l'esperto, è una delle possibili complicazioni: «I problemi ci possono essere se non si chiudono bene le arterie - spiega Ferro - oppure se ci sono problemi nella coagulazione del sangue dovuti a malattie come l'emofilia di cui è difficile accorgersi nel bambino molto piccolo».