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Con la Pasqua si celebra la passione, morte e resurrezione di Gesù Cristo. Ma la Pasqua è anche la festa della primavera. L'evento ha risonanze agresti e nasce come motivo di ringraziamento e d'offerta sacrale delle primizie del campo e dell'orto. Nel nostro Paese, dove esistono ancora legami forti e autentici con il significato di questa celebrazione, i festeggiamenti variano da regione a regione, pur restando legati alla liturgia cristiana.
Ed è nella ritualità popolare che, spesso, va ricercato il significato profondo di alcune scelte gastronomiche. Una particolarità della Pasqua italiana risiede proprio nella sua cucina. Nonostante tutte le regioni si preparino ai festeggiamenti con piatti tipici, è facile ritrovare nei diversi menù regionali alcuni elementi tradizionali, ricorrenti al di là delle specificità locali: le uova, le verdure primaverili, l'agnello. Ed ancora, le uova di cioccolato e i dolci a forma di colomba.
La tradizione delle uova è legata al coincidere della Pasqua con l'inizio della primavera, stagione anticamente celebrata con riti per la fecondità ed il rinnovamento della natura. L'uovo simboleggia, infatti, la vita che si rinnova. Le verdure primaverili riecheggiano l'antica offerta sacrale delle primizie dei campi. Sin dall'antichità, l'agnello era una vittima sacrificale da offrire alle divinità per ingraziarsele e, nella religione cattolica, esso simboleggia il sacrificio di Gesù. Nel Medioevo, quando erano numerosi i giorni in cui la dottrina cattolica vietava di mangiare le carni rosse, sono state riscoperte attribuzioni positive della carne d'agnello, che è diventata simbolo di purezza e, dunque, un piatto tradizionale delle feste religiose più importanti.
Le uova di cioccolato sembra siano state inventate a Torino nel 1800, come simbolo dell'usanza che consisteva nel regalarsi a Pasqua uova di gallina, per esprimere il senso di liberazione dal digiuno quaresimale. Questo digiuno, infatti, vietava tutti i prodotti di origine animale, uova e latte compresi. La storia della colomba, invece, affonda le radici nella leggenda. Si narra che verso la metà del sesto secolo Alboino, re dei Longobardi, ricevette in dono un curioso pane lievitato, dalla forma di colomba, mentre stava assediando la città di Pavia. Era il segnale di una pace desiderata. I primi ingredienti che la componevano erano molto semplici: uova, farina e lievito. In seguito ne furono aggiunti di più ricchi: burro, zucchero e canditi. Da qualche decennio, poi, questo dolce ha ottenuto maggiore prestigio, grazie ad una copertura di pasta di mandorle e frutta secca.
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